Io mi sono fatto una idea sui motivi per cui Orsini è così detestato, e il principale credo stia nel fatto che spiega le cose. Cioè non si limita a buttare là affermazioni e a dare in pasto al pubblico degli slogan. Esterna idee, esprime concetti, ma subito dopo spiega perché ha esternato un dato concetto, perché ha espresso una data idea. E pretende di portare a termine la spiegazione anche se viene interrotto.
Il fraintendimento di ciò che dice credo nasca dal fatto che, in generale, non siamo più abituati ad ascoltare e comprendere ragionamenti appena più complessi di uno slogan. Abbiamo sul groppone anni e anni di Salvini, di Renzi, di Berlusconi (e altri), che hanno sempre fatto politica con slogan composti di dettati ipnotici totalmente privi di ragionamento retrostante. Siamo talmente impregnati di superficialità e di distinzione manichea tra bianco e nero che non siamo più in grado di approcciarci a un ragionamento complesso. E siccome non lo capiamo, ecco che scatta lo stigma e l'etichetta (putiniano, filofascista ecc.) da imprimere al malcapitato di turno che ha osato esprimere un ragionamento anche solo un poco articolato.
Ciò non significa, naturalmente, che si debba condividere tutto ciò che dice, che è una pretesa senza senso; significa che prima di gettare il crucifige addosso a qualcuno, condizione indispensabile è capire ciò che dice.
Poi, certo, si può criticare per mille motivi (a me ad esempio ha sempre infastidito una certa spocchia e una certa aria da unico sul pianeta a capire cose che voi comuni mortali non capite), ma al di là di questo io preferisco mille volte ascoltare chi ha una competenza e chi, pur a volte con piglio eccessivamente accademico, spiega le cose, piuttosto che farmi intortare dal Salvini di turno.
Si, sono importanti le parole per spiegare bene.
RispondiEliminaCerto. Le parole hanno un peso, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
EliminaE poi... ti rendi conto di quanto sia pericoloso, controcorrente, rivoluzionario un tizio che spiega e racconta per filo e per segno? Ogni fatto produce una conseguenza e lui lo spiega. Normale sia così.
RispondiEliminaE poi... noi siamo sempre noi (finchè non capiremo che la pigrizia fa male) e ci fidiamo di uno stesso racconto a più voci. Faremmo lo stesso errore fidandoci ciecamente di quel che pensa e sa ma lui rimane l'unica voce "altra" e di questo ce n'è un gran bisogno.
Ciao e buon 25 aprile.
Verissimo.
RispondiEliminaCiao Sari e buon 25 aprile anche a te.
Orsini è un insegnante e il suo modus vivendi è quello di spiegare e di far comprendere, purtroppo molti, anche fra giornalisti, sono più preoccupati di tenere a bada il tempo-che-incombe-per-la-pubblicità o il non saper ascoltare che porre attenzione al suo sapere e questo crea inevitabilmente equivoci e tutto ciò che ne consegue.
RispondiEliminasinforosa
Si, concordo. C'è anche da dire che i dibattiti televisivi, in genere, non sono concepiti come uno scambio di opinioni e di idee al fine di ricercare una verità, ma si risolvono spesso in una cacofonia di voci il cui unico scopo è avere la meglio sull'avversario. E questo ovviamente non aiuta.
RispondiEliminaSi concordo, il problema è capire la differenza.
RispondiEliminaEsatto.
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