venerdì 1 aprile 2022

Precauzioni

Ho imparato - anche attraverso anni e anni di blog - che non è mai una buona idea idealizzare e affezionarsi troppo a una persona perché le sue idee combaciano (apparentemente) con le nostre. Mi riferisco a personalità note: politici, giornalisti, cantanti, attori, opinionisti, scrittori, uomini di cultura ecc., ma anche a persone comuni, magari conosciute in rete e con le quali si scopre di avere affinità di idee e di pensiero. Non è una buona idea perché una data persona può all'improvviso esternare un pensiero che non condividiamo assolutamente e che quindi ci spiazza, ci prende alla sprovvista e ci costringe, con sgomento, a riformulare il giudizio e a rivedere l'investimento emotivo che avevamo fatto su di essa. 

A me è capitato spesso di incappare in questa situazione. Persone (famose e non) che stimavo perché alcune loro esternazioni e pensieri mi avevano dato l'impressione di una comunanza di idee e visioni, all'improvviso se ne sono uscite con frasi o argomentazioni che - ahimè! - hanno rimesso tutto, o quasi tutto, in discussione, e che mi hanno fatto dire: "Toh, da lui quest'affermazione non me la sarei mai aspettata!" 

Non c'è solo il "trauma" di scoprire inaspettatamente una diversità di vedute su un dato argomento, c'è anche il fatto di dover mettere in discussione le proprie capacità di valutazione delle persone, cosa che implica un processo di autocritica, e si sa che l'autocritica non è l'attività su cui generalmente si è più portati a indugiare. Quindi, in conclusione, per evitare di incappare in questi "traumi" credo sia buona cosa approcciarsi alle persone, o alle varie personalità, dicendo: Ok, questa persona mi piace, mi piace come ragiona, come pensa, le cose che dice e tutto quanto. Metto però preventivamente in conto che, prima o poi, potrebbe dire qualcosa con cui non concordo o su cui mi trovo in posizione antitetica. Una sorta di precauzione, si potrebbe dire.

12 commenti:

  1. Inutile dire che mi sto domandando se questa tua interessante riflessione è scaturita da qualcosa che ti è capitato di recente... ;-)

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    1. Si, mi è capitato di recente, ma è stato l'ultimo episodio di una serie abbastanza lunga nel tempo. Episodi a cui, a dire il vero, non avevo mai dato eccessivo peso. Fino a questo ultimo, che mi ha spinto a riconsiderare tutto il pregresso sotto una luce diversa e a elaborare queste riflessioni.

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  2. quindi concorderai con me che in Ucraina è in atto un'operazione speciale di pace e non una guerra come dicono i giornalisti e i politicanti nostrani?

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    1. Mi piacciono questi commenti che c'entrano col mio post come uno stracchino con la ferrovia.

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    2. Ero curiosa di sapere se e cosa avresti risposto... Non una parola in più del necessario, grande! :-)

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  3. La delusione è sempre dietro l'angolo, e riguarda sia personaggi famosi che amici personali, difficile magari quando certe persone le conosci da anni, e bene o male ne hai sempre testato azioni, pensieri e reazioni. Sul blog poi, ho preso cantonate mirabolanti..
    Tra le conoscenze "pubbliche", devo dire che Michele Serra, ad esempio, non mi ha mai deluso. Finora. ;)

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    1. Tra l'altro, poi, riguardo alle delusioni, devo dire che la pandemia si è rivelato un periodo particolarmente prolifico.
      Che poi, alla fine, per la maggior parte non si tratta nemmeno di delusioni, quanto semplicemente di prese di posizione inaspettatamente divergenti. Che alla fine ci stanno.

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  4. A me piace come sti anonimi si rendano ridicoli senza far troppa fatica.
    A volte basta solo la firma “anonimo” per drizzare le antenne e star qua ad aspettarsi chissà che perle di saggezza ahaha!
    Poi nella fattispecie leggendo il suo commento mi fa pensare a quello che tempo fa scriveva che le guerre non esistono , firmandosi per di più.
    Adesso o è sempre lo stesso che ci torna , non firmandosi o un altro che lo sta a prendere per i fondelli mah..?

    Comunque sì, mai fidarsi di nessuno o meglio non mettere mai le mani sul fuoco per nessuno.
    Almeno si rischia meno di stare delusi quando succede quello che scrivi te.
    Nella vita reale come e soprattutto nel web che vive purtroppo di rapporti effimeri.
    Ti faccio un esempio: ho seguito per molto tempo un blog e con quel blogger almeno virtualmente si è creato un buon rapporto.
    Sto tizio a mio avviso cercava qualcosa di più nei rapporti virtuali.
    Non fraintendere .
    Scriveva che preferiva il mondo dei blogger agli amici veri perché evidentemente nella realtà forse aveva problemi relazionali.
    Per me nemmeno tanto gravi.
    Allorché una volta gli scrissi : tizio non fidarti dei rapporti virtuali punta di più su quelli reali.
    Non so se mi prese troppo sul serio , sta di fatto che dopo il mese o poco più chiuse il blog avvertendo che lo faceva ma senza dare una spiegazione del perché.
    Vedi questo è un comportamento che ti spiazza.
    Anche se forse non rientra proprio nelle dinamiche che hai scritto te.
    Comunque il nocciolo della questione è fidarsi è bene non fidarsi è meglio.
    Ciao Andrew

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    1. Posso capirti, è quello che succede quando si ripone troppa fiducia in chi incontriamo, sia nella vita reale che in questo mondo virtuale, personalmente non mi sono mai sentita delusa dalle persone, anche se ce ne sono state tante che dapprincipio si sono mostrate in un modo e in seguito in un altro, sia nella vita reale che in questa, forse perché in genere non mi aspetto nulla da nessuno e quindi tutto ciò che ricevo è un di più. Ciao Andrea, buona domenica e buon aprile.
      sinforosa

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    2. @Max. Gli anonimi che commentano alla canula penis sono il "sale" dei blog. Ciao Max :-)

      @sinforosa. Credo effettivamente che quella di non aspettarsi nulla da nessuno sia un'ottima strategia per non rimediare delusioni.
      Buona domenica anche a te, sinforosa.

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  5. "Ho imparato - anche attraverso anni e anni di blog - che non è mai una buona idea idealizzare e affezionarsi troppo a una persona perché le sue idee combaciano (apparentemente) con le nostre".

    Il fatto è che quando accade non sei lucido razionalmente da mettere in "moderazione" le tue percezioni interiori o la tua naturale autenticità,avviene credo in maniera istintiva e irrazionale,proprio perché naturale.

    Quello che invece mi colpisce è se davvero sono così fondamentali le somiglianze ideologiche con le persone con cui ci rapportiamo ...incappare in una sorta di "trauma" da chi poi si rivela ai nostri occhi diverso da come lo abbiamo "idealizzato".Ma già l'idealizzazione ci dovrebbe mettere in uno stato di autocritica,perché rapportiamo un interazione basandoci sull'idea che di quella persona ci siamo fatti per potercene affezionare.Un modo di autoconoscenza che si rivela più che conoscenza che si vela...

    Comunque anche un attenta autoanalisi non è detto debba farne emergere un trauma ,potrebbe essere perfino un arricchimento se vogliamo,non un arresa al non voler/poter fidarsi ,perché spesso ti è capitata la stessa situazione.

    Immagina poi se anche tu non sia a conoscenza di aver procurato in altri quello che chiami trauma.Qualcuno che ha investito emotivamente su ciò che potessi rappresentare a livello di visione e idea e poi di colpo una ritirata .

    Ecco che entra in gioco anche un senso di empatia che spesso devia le vedute in altro,ed è un peccato se rimangono inespresse e non chiarite non credi?Ma magari lo hai fatto ed io ti scrivo qualcosa che è già avvenuto:)

    Magari tu hai trovato un modo di parlarne attraverso un blog ,qualcun altro di sparlarne senza mai chiarire,oppure di subirne in silenzio...Un trauma che diventa irreparabile e ripetibile.

    Che mondo meraviglioso sarebbe poter/voler dire quello che ci fa bene piuttosto che... solo ciò che ci fa male senza possibilità di trasformarlo in un azione di rafforzamento spirituale:)

    Buona serata


    L.



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  6. Ti faccio tantissimi auguri di buon compleanno:)

    Ho scelto questa pagina senza bisogno di "precauzioni"...fare gli auguri a qualcuno in modo spontaneo ..."fare tutto come se vedessi solo il sole"(cit.elisa)...almeno tentare di provarci non è affatto male sai.


    L.

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