martedì 19 aprile 2022

Attese (del proprio turno)

Discuto con un collega riguardo a un argomento che ci pone in contrapposizione. Io ascolto le sue argomentazioni cercando di non unterromperlo. Quando dico la mia, ogni tre parole vengo interrotto. Gli faccio notare questo suo atteggiamento (senza puntualizzare che è anche un po' da maleducati). La sua risposta: "Hai ragione, è che non me ne accorgo, non ci faccio caso." 
Credo che in generale stiamo perdendo la capacità di ascoltare, di stare al nostro posto, di rispettare delle gerarchie. Non so bene come dire...

20 commenti:

  1. Si tratta di prevaricazione, un fatto divenuto normale che, partendo dalla fede calcistica, è divenuto abitudine di politici e (sigh) opinionisti. Così fan tutti, direi.
    Mi è capitato di vedere una puntata di Tribuna Politica del passato scoprendo che un timido Mario Pastore sapeva tenere a bada un gruppo di contendenti mica da poco... ah come sono cambiati i tempi.
    Ciao.

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    1. Vero. Le vecchie tribune politiche erano la quintessenza della pallosità, ma almeno erano educate e gli interlocutori si rispettavano.
      Ciao Sari.

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    2. Da quel poco che lo ricordo, Mario Pastore era un Signor giornalista, oltre al fatto che le trasmissioni puntavano a fornire un servizio e non spettacolo e scandalo.

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  2. Ascoltare, state al proprio posto e rispettare le gerarchie sono tre cose diverse.
    Sai cosa dicono dei tedeschi, del perché non si interrompono? Il verbo è l'ultima parola della frase, grammaticalmente intendo, quindi si deve aspettare che finiscano di parlare per sapere cosa stanno dicendo. Credo che ci sia un fondo di verità, anche se sembra tanto una battuta.
    Anyway, sì è vero: ascoltare sembra essere sempre più difficile. L'ascolto attento implica correre il rischio di cambiare opinione, di scoprire che l'altro ha ragione e noi invece no, comporta anche la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, tutte cose complicate...

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    1. Si, e poi c'è tutta la questione dei pregiudizi che tutti noi, che lo ammettiamo o meno, abbiamo. Spesso ascoltare l'altro significa doverli problematizzare, metterli sulla graticola, metterli in discussione. Una faticaccia...

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  3. io una volta ho tentato di discutere con un grillino. Tempo perso. non solo non ascoltava ma insultava

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    1. Ah beh, se andiamo sulla politica, tema notoriamente sensibilissimo, non se ne esce :-)

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  4. Non è che io telefoni così spesso per prenotare al ristorante, però non c'è una volta che non vada più o meno così:
    Io - "Buongiorno, vorrei prenotare per 2 persone, questo sabato a pranzo".
    (attimo d'interruzione per reperimento agenda prenotazioni)
    Lui (o lei) - "Per che giorno?" e poi: "Pranzo o cena?" e inevitabilmente: "Quante persone?"
    Ma vale anche per altri tipi di telefonate di servizio, di argomento meno gradevole; insomma quando non c'è la maleducazione dell'interruzione c'è comunque la totale disattenzione. Poveri noi.

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    1. A me capita con le pizzerie, che frequento spessissimo. E il copione è identico al tuo.

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    2. La mia ex lavorava in una pizzeria nei fine settimana, e mi disse come fare, conoscendo il caos di quei locali (specie dove si mangia bene e non si paga troppo): aspettare che facciano loro le domande, soprattutto per evitare che qualcosa detta non sia annotata.
      Sennò hai voglia a presentarti in orario e non trovare il tuo tavolo!

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    3. Un, grazie della dritta :-)

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  5. ...basta farlo notare, come di tu.
    Purtroppo è una mancanza di educazione unita ad una comunicazione sbagliata che si assimila con le persone con cui ci si relaziona

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    1. Credo che dipenda anche dall'influenza della televisione. Ogni tanto mi capita di guardare su YouTube qualche spezzone di talk show: è tutto un accavallarsi di voci di persone che si danno addosso manco fossero a una gara di lotta libera.

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  6. Hai perfettamente ragione. Io poi fra direttore cinema e team manager lavoro con persone che basta che dico che non mi piace mangiare carne, sia per gusto che per scelte mie, mi becco subito del cretino e quando cerco di spiegare le mie ragioni mi becco del frocio :)

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  7. Anche io ho la tendenza a parlare sopra qualcun altro, ma è perché sennò probabilmente ricordo quello che dovevo dire, dato che si tratta di una sorta di "nota a piè di pagina" a quello che sto sentendo, e rimandare perderebbe senso, specie se il mio interlocutore è particolarmente logorroico.
    Se però mi si dice con garbo che sto interrompendo troppo, taccio tranquillamente.

    E quelli che quando parlano ti devono toccare il braccio? Per me anche peggio di chi interrompe continuamente! Con uno un bel giorno, dopo averglielo detto educatamente una mezza dozzina di volte nell'arco di qualche settimana che ci frequentavamo, sbottai (in tarantino): "U VRAZZ NOMM ALA' TUQQUA'!!!" 😂

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  8. >E quelli che quando parlano ti devono toccare il braccio?

    A quelli comminerei la pena dell'estirpazione cruenta delle unghie senza anestesia 😠

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    1. Vari errori nel mio commento precedente, spero si comprenda lo stesso.

      Pure qui è cambiato il modulo per commentare? Questo non scorre. 😩

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    2. Oddio, non so. Io non ho toccato niente. Giuro! 😁

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  9. Cerchiamo di notare la parte mezza piena del bicchiere: la partecipazione appassionata alla discussione.
    Ci sono persone che fingono di ascoltare in silenzio: il loro corporale, però, ne mostra chiaramente l'assenza di fatto.

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