sabato 16 aprile 2022

La storia di Lisey

Le ultime 250 pagine di questo monumentale romanzo di Stephen King le ho lette tutte in un fiato tra ieri pomeriggio e la tarda notte. Perché King - non sempre ma molto spesso - è così: tiene incollati alle pagine e impedisce di abbandonarle fino all'epilogo.

La storia di Lisey è un romanzo complesso, introspettivo, psicologico, drammatico, con un continuo ricorso a flashback che obbligano il lettore a tenere sempre alta l'attenzione pena lo smarrimento, un romanzo con una larga componente fantastica (qui King è da sempre maestro) e immancabili sfumature horror. 

Narra le vicende di Lisey, vedova dello scrittore di successo Scott Landon, che dopo due anni dalla morte del marito decide di entrare nel suo studio per riordinare le sue carte, i suoi appunti, i suoi manoscritti. Non è un lavoro tranquillo, questo, perché riprendendo in mano le sue cose si apre una cascata di ricordi, ricordi che - ne prenderà coscienza piano piano Lisey - non si riaffacciano alla memoria in maniera casuale. 

Scott non era un uomo "normale", la sua infanzia era stata costellata da vicende familiari drammatiche (tra queste, le vessazioni a cui era sottoposto dal padre), spesso al limite del reale e il successo dei suoi romanzi era dovuto alla trasposizione in essi di questo suo lato oscuro, che Lisey aveva imparato a conoscere molto bene. La non casualità del riaffiorare dei ricordi induce la vedova dello scrittore a pensare che il mondo immaginario da cui Scott traeva ispirazione per la stesura dei suoi scritti, forse non era così immaginario e in qualche modo stia adesso cercando di approcciarsi a lei.

Vicende del romanzo a parte, La storia di Lisey è una bellissima descrizione di uno dei modi in cui la mente può elaborare un lutto, in particolar modo il lutto per la perdita di una persona, in questo caso il marito scrittore, che è stata al fianco di un'altra persona per 25 anni, 25 anni di profonda intimità e complicità.

Non è un romanzo semplice, da fine settimana per distrarsi, e i giudizi su di esso sono spesso contrastanti, suddivisi più o meno equamente tra chi l'ha abbandonato dopo le prime trenta pagine e chi l'ha considerato uno dei grandi capolavori di King. Io mi colloco tra i secondi.

6 commenti:

  1. Non ho mai letto nulla di King.
    Se mi decidessi a leggere qualcosa di suo, da cosa mi consiglieresti di iniziare?

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    1. Domanda difficilissima in quanto la bibliografia di King è sterminata, nel vero senso della parola. Io l'ho scoperto da giovane e ho iniziato con quelli che ormai possono essere definiti "classici", come It, Shining, L'ombra dello scorpione, A volte ritornano, La metà oscura, La zona morta, Misery, Cujo e altri. In ogni caso, ogni volta che qualcuno che non ha mai letto nulla di King mi chiede un consiglio circa il libro con cui approcciarsi a lui, ne suggerisco sempre due: 22.11.63 e Il miglio verde, a mio giudizio due capolavori assoluti.
      Altro piccolo consiglio: non farti influenzare dal luogo comune che da sempre etichetta King come scrittore horror. King è anche uno scrittore horror, ma questa sua caratteristica è largamente minoritaria all'interno della sua vastissima produzione letteraria. King è anche altro, molto altro.
      Buona lettura! :-)

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  2. Buongiorno.
    Ho letto "La storia di Lisey" quindici anni fa, e quasi mi fai venire il desiderio di rileggerlo. Ho letto tanto, non tutto..., di King e devo dire che questo è uno dei suoi romanzi che mi è piaciuto maggiormente. E sono d'accordo quando dici che King non è solo horror, come dico anche io a chi chiede cosa può leggere, scoraggiato dal fatto che non ama l'horror.
    Ho iniziato "Dottor sleep", sono solo all'inizio, ora vedrò come va la lettura.
    Grazie per questa tua recensione, anche se l'ho già letto, mi ha fatto piacere rispolverare i ricordi.
    Mafi

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    1. Anche io lessi La storia di Lisey quando uscì e questa è stata una rilettura. Doctor sleep non è King al suo meglio ma è comunque un buon romanzo. E anzi, adesso che l'hai citato mi hai fatto venire voglia di rileggere pure quello.
      Buon pomeriggio, Mafi.

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  3. Bella recensione, come sempre, piena di passione ma anche di buon senso.
    Il romanzo (lo sai...) è uno dei miei preferiti. Ho amato da sempre la descrizione della complicità coniugale tra Lisey e Scott, il loro amore ma anche il "linguaggio" personalissimo che avevano sviluppato.
    All'epoca, tra l'altro, il compianto Tullio Dobner fece un ottimo lavoro di traduzione.

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    1. Si, è indubbiamente uno dei migliori romanzi di King. Poi, vabbe', su King non sono mai stato molto obiettivo, l'ho sempre giudicato con occhi di parte, come del resto succede quando si ama uno scrittore. Ma comunque questo è qualcosa che si avvicina molto a un capolavoro.

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