martedì 16 novembre 2021

Pillon e il Re Sole

Al senatore Pillon, che dopo l'esibizione dei Maneskin a Budapest ha dileggiato Damiano per essersi presentato sul palco con reggicalze e sospensorio con cose tipo "tra poco arriveremo al reggiseno da uomo", vorrei fare vedere questa immagine:


Il tipo raffigurato qui sopra - Pillon l'avrà sicuramente riconosciuto - è Luigi XIV, altrimenti detto il Re Sole, sessantaquattresimo re di Francia, che ha governato il regno francese per settantadue anni dal 1643 al 1715. Questa è la posizione e l'abbigliamento tipici con cui amava farsi ritrarre. 

Si possono notare, riguardo all'abbigliamento, la lunga parrucca, le calze aderenti, le scarpe dal tacco alto, la postura da danzatore, tutti indumenti e atteggiamenti che nell'Europa contemporanea sarebbero considerati segni di effeminatezza, ma che nel sei-settecento erano considerati paradigmi di mascolinità. 

Ora, è chiaro che il modo in cui si è vestito Damiano ha valenza provocatoria, messa in atto in chiave di sensibilizzazione circa l'arretratezza del nostro paese sui diritti civili, ma ho messo lì Luigi XIV per spiegare a Pillon che la relazione tra modo di abbigliarsi e genere sessuale non è definita da paradigmi scritti nella pietra, ma è relativa ai contesti e ai periodi storici nella loro peculiarità. È ciò che si chiama relativismo, e che fa sì che un tipo di abbigliamento che in passato era riferibile a caratteri sessuali maschili oggi lo è a caratteri femminili e viceversa. Ed è ciò che fa sì che fra cento anni questa relazione sia ancora diversa, magari in modi che oggi neppure riusciamo a immaginare.

Capisco che per menti non eccessivamente elastiche e gravemente lacunose per quanto riguarda la storia dell'evoluzione dei costumi tutto ciò possa essere difficilmente comprensibile, ma questo è. E forse, un giorno, sarà normale che gli uomini indossino un reggiseno, magari quando Pillon e quelli come lui non ci saranno più e non potranno dileggiarli su facebook.

23 commenti:

Sara ha detto...

Mi è venuta la nostalgia del Re Sole! Ma guarda quel mantello blu, con dei gigli d'oro sullo sfondo, che meraviglia!

Flo ha detto...

Eh ma che c'entra, Andrea, quello era il passato, adesso ci siamo evol... ah no, non molto in effetti

Flo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
kermitilrospo ha detto...

mah , se si può dire qualcosa sull'abbigliamento di Damiano dei Maneskin è che è senz'altro poco originale, Marylin Manson si vestiva così almeno una ventina d'anni fa. Questo Pillon però deve sempre dire la sua altrimenti il mondo (politico) non si accorge della sua esistenza.

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, in effetti non si può dire che non vestisse con una certa grazia :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Evoluti o "involuti"? (Specialmente alcuni.)

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, se vogliamo restare in Italia, come non parlare di come si vestivano personaggi geniali come Renato Zero negli anni Settanta e Ottanta? Chissà cosa avrebbe detto Pillon, se ci fosse stato...

Daidum ha detto...

Riprendendo dai commenti sopra, addirittura Marilyn Manson, come anche Alice Cooper, oltre a vestirsi in una certa maniera hanno perfino assunto pseudonimi femminili. Glielo facciamo notare, questo, a pirlon (minuscola e storpiatura deliberate, ovviamente)?

Andrea Sacchini ha detto...

Meglio di no, potrebbe non reggere il colpo :-)

Anonimo ha detto...

Ma se domani tuo figlio si presentasse con reggicalze e reggiseno, tu cosa gli diresti, così senza fare tanto l'evoluto? Gli faresti vedere il Re Sole o gli spiegheresti che certe cose è meglio lasciarle perdere? Si sa che i giovani cercano di scopiazzare i loro beniamini e va detto che quest'ultimi, a volte, per avere visibilità fanno danni. Sti Maneskin, secondo te, se si fossero presentati in giacca e cravatta avrebbero avuto lo stesso successo?
Fulvio

MAX ha detto...

Rispondo io a Fulvio se mi permetti.
Dal mio punto di vista sì.
Come diceva la Oxa l’abito , il look è la cornice della canzone …quello che resta è la musica .
Tutto il resto scompare …pure la Lamborghini lo sa.
A me chi da contro ai Maneskin fa pensare che quello che veramente gli rode e usano pretesti come il loro look a cui aggrapparsi, è che sti ragazzi suonano bene e chi li ha apprezzati ha apprezzato in primis la loro musica.
Ciao Andrew

Andrea Sacchini ha detto...

Le mie figlie hanno 24 e 25 anni e sono libere di vestirsi come credono, come lo sono sempre state.

Andrea Sacchini ha detto...

Concordo sui Maneskin: sono bravi e suonano bene, e soprattutto fanno un buon rock, cosa rara oggi. Poi, per carità, ci sta che possano non piacere, ci mancherebbe, ma prima di giudicarli andrebbero almeno ascoltati.
Ciao Max.

Gas75 ha detto...

Il mondo della musica, e se vogliamo dello spettacolo in genere, è fatta anche di immagine, estro, oltre che della sostanza nuda e cruda della propria prestazione artistica.
E se questi elementi aggiunti fossero come le spezie per dare sapore a un ingrediente base sciapo? Ora non dico che i cantanti dovrebbero esibirsi in doppiopetto o, a seconda, in tailleur, ma dato che si presentano a un pubblico, un pochino di rigore.
Del quadro di Luigi XIV apprezzo più la tecnica che l'abbigliamento del soggetto, un po' ridicolo a mio modesto avviso. E non per questioni di ambiguità, ma perché rappresenta un regno, una nazione, in modo che non mi riesce di vedere serio. Come se nelle caserme mettessero la foto di Mattarella in canotta e bretelle, dai...

Romina ha detto...

Condivido tutto, ovviamente.
Pillon si è ritagliato il suo spazio politico da reazionario di provincia, copione che è semplice recitare. Ben più difficile, infatti, è fare proposte politiche intelligenti e impegnarsi per risolvere i problemi dei cittadini.
I Maneskin sono bravi, piacciano o meno al genio leghista. Si sa, poi, che l'estetica dei gruppi rock è spesso molto originale e sopra le righe. E quindi? Quale sarebbe il problema? Un politico dovrebbe occuparsi d'altro.
Ciao, Andrea. :)

Anonimo ha detto...

Meno male che hai due femmine! Io mi riferivo ai figli maschi vestiti con reggicalze e reggiseno. Troppo facile fare gli evoluti con i figli degli altri...fossero anche i Maneskin
Fulvio

Andrea Sacchini ha detto...

>E se questi elementi aggiunti fossero come le spezie per dare sapore a un ingrediente base sciapo?

In teoria è possibile. Non sarebbero i primi e non saranno sicuramente gli ultimi, specialmente oggi, dove, nell'ambito musicale, della maggior parte degli "artisti" si ricorda il modo in cui si vestono e non la musica che propongono. Tuttavia mi pare che non sia il caso dei Maneskin, per il semplice motivo che, a mio opinabilissimo giudizio, fanno del buon rock, anche se con qualche inevitabile strizzatina d'occhio al pop. Che facciano del buon rock lo testimonia, tra l'altro, il fatto che i Rolling Stones li hanno voluti come band di supporto al loro concerto di qualche giorno fa a Las Vegas. Se fossero stati un gruppo "sciapo", dubito che Mick Jagger e soci li avrebbero voluti sullo stesso palco.

>Ora non dico che i cantanti dovrebbero esibirsi in doppiopetto o, a seconda, in tailleur, ma dato che si presentano a un pubblico, un pochino di rigore

Ma il mondo della musica è fatto così, specialmente quando si parla di musica rock. Un concerto di musica rock non è un recital di Pavarotti alla Scala, perché il rock è anche trasgressione, è un modo di esibirsi sopra le righe. Non perché lo fanno i Maneskin, che non sono nessuno, ma perché, storicamente, la musica rock è sempre stata questo, basta guardare come si vestivano le grandi rock band del passato, dai Deep Purple, ai Led Zeppelin, agli stessi Rolling Stones e si potrebbe continuare all'infinito, compresi gli artisti italiani che sono stati menzionati nei commenti qui sopra. Ti immagini se negli anni Settanta e Ottanta Renato Zero si fosse presentato sul palco in gessato blu e fiore all'occhiello? I suoi "sorcini" l'avrebbero crocifisso sul palco. Ogni artista ha sempre avuto un suo look particolare che lo contraddistingueva. Ma il look, da solo, non sarebbe bastato se i gruppi in questione non avessero fatto musica buona, di valore. E se oggi ancora si ascoltano i Pink Floyd, i Beatles e tutte quelle band che hanno fatto la storia del rock, non è certo perché si vestivano in maniera trasgressiva.

>Del quadro di Luigi XIV apprezzo più la tecnica che l'abbigliamento del soggetto, un po' ridicolo a mio modesto avviso

Ma certo che, visto con gli occhi di oggi, quel modo di vestire è ridicolo. Ti immagini un capo di stato dei giorni nostri presentarsi a un G20 vestito così? Ma due secoli fa, quel modo di vestire era per i sovrani di allora l'equivalente odierno di un presidente di qualche stato che veste in giacca e cravatta, era cioè perfettamente normale. Se nel Settecento un sovrano europeo si fosse vestito con calzoni, giacca e cravatta, avrebbe suscitato in chi lo guardasse la stessa sensazione di ridicolo che si prova oggi guardando il Re Sole. Perché le epoche sono diverse, le culture diverse, e i modi di vestirsi pure. Tutto è relativo, e questo relativismo a volte ci coglie impreparati e può suscitare perplessità.

Andrea Sacchini ha detto...

Fulvio, vorrei provare a spiegarti qualcosa ma non saprei da dove cominciare e comunque mi manca il tempo. Mi limito a consigliarti di leggere qualche libro che tratti di questi argomenti, di informarti un po', giusto per schiarirti un po' le idee.

Andrea Sacchini ha detto...

Hai detto bene: un politico dovrebbe occuparsi d'altro. E ciò la dice lunga su che tipo di politico sia Pillon.
Ciao, Romina.

Anonimo ha detto...

Quando non vuoi rispondere cambi la frittata, come fanno certi politici di tua conoscenza. Ti manca il tempo? ma se stai sempre qui sul blog, scrivi 10 post al giorno. Dai...
Fulvio

Andrea Sacchini ha detto...

La risposta è già che nel mio commento precedente, basta saperla leggere. Siccome vedo che hai qualche difficoltà, provo ad argomentare più ampiamente. Se le mie figlie (vale anche se fossero stati figli) avessero avuto orientamenti sessuali diversi da quello considerato "normale" e atteggiamenti e modi di vestire conseguenti a questi orientamenti, a me, personalmente, la cosa non avrebbe creato alcun problema né alcun tipo di trauma. Avrebbe creato preoccupazione e apprensione, semmai, entrambe generate dalla consapevolezza che chi ha orientamenti sessuali diversi da quello canonico, ha oggi nella nostra società molte più difficoltà rispetto agli altri, quelli "normali". Perché viviamo in una società largamente omofoba e intrisa di stereotipi e pregiudizi verso le persone con altri comportamenti sessuali. Una società, inoltre, strutturata per agevolare i "normali" rispetto ai "diversi". Questo è sotto gli occhi di tutti, solo i ciechi non lo vedono, e ciò che è successo col ddl Zan non è che l'ennesima testimonianza di questo. Questo è unicamente ciò che mi preoccuperebbe, non altro.
È più chiaro, così?

Guido P. ha detto...

A me questa gente fa quasi tenerezza. Ormai si attaccano a qualsiasi cosa pur di provare a tenere a galla quelle loro idee retrograde che, credo ormai se ne stiano accorgendo anche loro, stanno inesorabilmente colando a picco.

Andrea Sacchini ha detto...

Fortunatamente la storia va avanti, nonostante questi.

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