Pillola abortiva, la lega frena. Brusca frenata della lega sulla questione della pillola abortiva. Le dichiarazioni di ieri di Cota e Zaia, neogovernatori rispettivamente di Piemonte e Veneto, hanno infatti provocato una grossa spaccatura non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all'interno della stessa compagine di governo. Il primo a farsi sentire era stato il ministro Stefania Prestigiacomo, il quale aveva dichiarato: "Non si può proibire quello che è concesso dalla 194". Aveva poi rincarato la dose Ferruccio Fazio, sottosegretario alla salute: "C’e’ una legge, se la leggano" - ovviamente riferito ai due. Da qui la prima retromarcia di Cota e poi di Zaia. Cominciamo bene.
Berlusconi su Facebook? Mah... Ottimo articolo, a firma Luca Annunziata per Punto Informatico, sull'intervento via Facebook del presidente del Consiglio del primo aprile (sarà un caso?). Vi riporto un paio di passaggi, ma merita di essere letto per intero. "Prima di tutto, stonano in tutti gli articoli di oggi i riferimenti e gli accostamenti tra l'iniziativa di ieri di Berlusconi e la campagna elettorale di Barack Obama. Si tratta di un paragone errato, non foss'altro per il contesto e il pubblico destinatario dei messaggi del Presidente del Consiglio e del Presidente degli Stati Uniti: Obama aveva provveduto a incorporare nel suo staff autentici esperti di comunicazione in Rete (tra cui anche Chris Hughes, ovvero uno che Facebook l'ha fondato), aveva improntato la sua campagna e ha impostato la sua presidenza sul concetto di conversazione. Il suo arrivo in Rete è stato senz'altro studiato a tavolino, ma si è rivelato vincente grazie a un approccio 'personale' al dialogo e agli strumenti disponibili". [...] "Affermare di voler sfruttare Internet per consultare il popolo è una dichiarazione quantomeno velleitaria: tanto più che negli ultimi 15 anni l'opinione della Rete, di quelli che su Punto Informatico da sempre vengono definiti netizen, è stata sistematicamente e dolorosamente ignorata. Dal decreto Pisanu sul WiFi alle leggi a contrasto del pedoporno, dall'equo compenso al digital divide, fino ai più recenti casi di incomprensioni degli strumenti che hanno visto legiferazione scomposta in materia di contenuti, piattaforme, responsabilità degli intermediari: in tutti questi casi è evidente la distanza tra le priorità di chi in Rete ci lavora, ci vive, e chi nella migliore delle ipotesi vede piuttosto la Rete come un elemento estraneo di discontinuità da sanare e regolare, per imbrigliarlo. E si tratta di pulsioni assolutamente bipartisan". (articolo integrale qui).
Preservativi e farmacisti cattolici. A Roma, una farmacia gestita da cattolici si rifiuta di vendere profilattici (gli stessi cattolici che poi strepitano contro l'aborto). Quando la maggioranza degli italiani avrà riconquistato un po' di coscienza civile, rendendosi finalmente conto dei danni provocati dalla chiesa e dalla famigerata e ipocrita morale cattolica, sarà troppo tardi per tornare indietro.
Conoscete Favia? Vedete il ragazzo qui a fianco? E' Giovanni Favia, il candidato della lista 5 stelle che in Emilia Romagna ha raccolto il 7% dei voti (tra i quali c'è anche il mio e quello di Chiara) superando partiti come l'Udc di Casini o l'italia dei Valori di Di Pietro. I cosiddetti "grillini" sono quelli che da più parti, dopo l'esito del voto, sono stati accusati di aver fatto perdere la sinistra in molti posti (ad esempio Piemonte); balla colossale perché tutte le competizioni elettorale svoltesi finora hanno dimostrato che la sinistra riesce a perdere benissimo da sola - i grillini semmai hanno raccattato un po' di voti di gente che magari sarebbe rimasta a casa. Il Fatto Quotidiano ha pubblicato ieri un'intervista a Favia fatta da Luca Telese. Ve la riporto qui sotto perché mi pare molto interessante.
La prima cosa che vuoi dire?
Che il nostro movimento, e lo abbiamo dimostrato anche in queste elezioni, non è il fan club di un comico.
Avete un leader carismatico, qualcuno vi dipinge come una piccola setta.
Balle. Beppe è il detonatore, noi cittadini siamo la dinamite.
Ma vi è mai capitato di dissentire da lui su qualcosa?
Certo. Alle elezioni amministrative lui voleva portare sul palco Sonia Alfano e Luigi De Magistris, candidati indipendenti nell’Italia dei Valori.
E voi no?
No, non ci sembrava giusto. Li abbiamo votati, e volentieri, ma renderli protagonisti della nostra manifestazione era qualcosa di più.
E come è andata a finire?
(Sorride). Bè, non sono saliti.
Come sei entrato nel movimento?
Come in un film. Mi sono trovato in un bar, dove c’erano quattro pazzi che discutevano di leggi popolari, ambiente, politica civica.
E cosa è successo?
Mi hanno conquistato. Ero imbranato, non sapevo mettere due parole in croce, non avevo mai parlato in pubblico. A giugno del 2008 venivo eletto in consiglio comunale.
C’è un trucco?
Nessuno. Il movimento per me è stato una palestra civica.
Chi ti ha designato come candidato?
Una assemblea pubblica con voto libero.
Il vostro movimento nasce su Internet con i famosi meet up.
(Sorride) Ormai quella è archeologia... Abbiamo predisposto un portale di democrazia partecipata in cui tutti gli aderenti hanno un codice e votano.
Chi si può iscrivere?
Tutti, se non hanno già una tessera di partito.
Ma così chiunque vi può infiltrare.
Al contrario: nei partiti con i soldi si possono comprare le tessere. Qui no. A Bologna, per esempio, bisogna partecipare ad almeno tre riunioni.
Quanto darai al movimento, del tuo stipendio da consigliere, quasi 10 mila euro?
Non funziona così, noi non paghiamo il pizzo al partito.
E come funziona?
Io sono al servizio dei cittadini. Presento al movimento un bilancio di quello che spendo, di quello che metto da parte, di quello che mi serve per le mie esigenze, e deve essere approvato: affitti,trasporti,spese particolari...Tutto il resto viene destinato alla politica.
Credi che ci riuscirai?
L’ho già fatto! Da consigliere comunale. E’ facile, nessun sacrificio.
E più o meno quanto ti serve per le tue esigenze personali?
Circa 1.400 euro.
Torna il salario operaio?
Noi ci consideriamo dipendenti degli elettori, siamo dei Co.co.co della politica.
Ma non è troppo poco?
Ma io non spendo quasi nulla! Stiamo camminando su di un sogno, l’eletto è un cuneo nelle istituzioni. Io avevo gli altri ragazzi che mi hanno sollevato da qualsiasi incombenza.
In che senso?
Sono stato dodici ore chiuso nel mio ufficio al gruppo, ma l’ho aperto al mondo. Ho fatto dodici mazzi di chiavi. Nei periodi di lavoro qualcuno cucinava a casa e mi portava da mangiare, e le ragazze mi lavavano le camicie e me le stiravano, perché io potessi concentrare il massimo del tempo alla rappresentanza. Tutti contribuiscono, tutti danno qualcosa.
Detto così sembrate un movimento maoista con l’ape regina e le api operaie...
Macché, non sai che litigate che si fanno! Sui problemi, però, non sui soldi o sui principi.
Il risultato di cui vai più orgoglioso?
La norma sulla trasparenza delle determinazioni dirigenziali. A Bologna, con un bilancio di 500 milioni di euro, non si sapeva dove finivano quei soldi e come. Tutte le consulenze, affidate in modo bipartisan, erano chiuse nei cassetti.
Quanto ci hai messo a fare approvare la proposta?
Mesi. Ma alla fine è stata votata all’unanimità.
Come deciderai le alleanze?
Deciderà la Rete.
E se ti chiedono di allearti con la destra?
(Ride) Conoscendo il popolo della Rete mi pare improbabile. Però in linea teorica è così.
Avete fatto perdere la sinistra?
Abbiamo recuperato voti che sarebbero andati persi. Piuttosto è la sinistra che si è persa, anche dove non c’eravamo noi.
Se ti chiamasse Errani, il neopresidente, e ti chiedesse quale assessorato vuoi, cosa risponderesti?
Noi non chiediamo poltrone. Vorremmo che il Pd sposasse le nostre idee: rifiuti zero, efficienza energetica, e rigenerazione urbana. Delle carriere politiche non ci frega nulla.
Davvero?
Se ci danno queste cose noi scompariamo un minuto dopo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
L'ultima dichiarazione pubblica di Roberto Cota sulle donne? "Lo specchietto retrovisore non serve a rifarti il trucco"
RispondiEliminagiornalisti informati
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/ykyse34
Beh, bisogna capirli, poveretti. Il Tempo, così come la Nazione, il Resto del Carlino e tutti quelli del gruppo Poligrafici Editoriali, appartengono a quelli che non hanno digerito il successo del movimento 5 stelle. Ovvio, quindi, che si attacchino alle panzane più improbabili per screditarlo un po' - tra l'altro Grillo, e lo stesso Favia, su questo punto sono stati molto chiari.
RispondiEliminaLasciamoli fare. Si divertono così...
articolo molto equilibrato. Mi scuso per quello che ho scritto ieri, è che avevo bevuto un po' e ho calcato troppo la mano. Io per nazione padana non intendo uno Stato diverso da quello italiano ma della consapevolezza dei padani di sentirsi parte di un territorio e di una cultura che non coincide con quella mediterranea.
RispondiEliminala cosa che mi piace poco dell'articolo è questo voler attaccare i cattolici sul profilattico. Io credo che una farmacia non debba vendere i profilattici perché appunto vietati dalla religione.
Secondo me occorre sensibilizzare e far capire ai giovani l'importanza di concepire solo dopo il matrimonio e lasciar perdere i contraccettivi.
il modo migliore è educarli in famiglia (anche con gli schiaffi se non capiscono) e a scuola (soprattutto con gli schiaffi).
io sono un fautore delle botte come fattore insostituibile dell'educazione equilibrata, l'educazione che è appunto quella scienza secondo cui occorre inculcare nozioni al bambino usando il bastone e la carota.
Io credo che una farmacia non debba vendere i profilattici perché appunto vietati dalla religione
RispondiEliminaAllora, proviamo con un esempio. Io sono un farmacista cattolico e tu sei uno che viene nella mia farmacia ad acquistare una scatola di profilattici. Io, personalmente, non li uso perché è contro i dettami della mia religione; e qui non c'è niente di male. Ma perché io, farmacista cattolico, mi devo rifiutare di venderli a chi cattolico non è e non gliene frega niente dei dettami della mia religione?
Se io i profilattici non li uso, magari perché preferisco il coito interrotto oppure copulare nei giorni non fertili della mia compagna, perché devo obbligare un altro a fare altrettanto? Come lo chiamate questo atteggiamento voi della lega? A casa mia - lasciando da parte tutta la questione sull'interruzione di pubblico servizio, ecc... - si chiama abuso, oppure limitazione della mia libertà.
Io, che il profilattico lo uso, mica ti vengo a rompere le scatole a te che non lo usi. E perchè tu non puoi fare altrettanto?
il modo migliore è educarli in famiglia (anche con gli schiaffi se non capiscono) e a scuola (soprattutto con gli schiaffi)
[...]
io sono un fautore delle botte
Meno male: non voglio pensare se invece lo fossi stato... :-)
tu conoscerai sicuramente il detto: l'interesse di molti conta più di quelli di pochi.
RispondiEliminaebbene per la questione del profilattico molti non lo vogliono perché legati ai dettami della religione di Stato; altri lo vogliono. ma la maggioranza vince e le esigenze dei molti devono prevalere per cui il profilattico andrebbe vietato a tutti.
comunque per maggiori informazioni puoi andare al più vicino centro di zona della lega nord e chiedere lì.
RispondiEliminacmq vorrei consigliarti di farti crescere di più la barba, noi celti portiamo la barba lunga.