Uno studio olandese ha per la prima volta dimostrato che le microplastiche possono essere assorbite dal sangue ed entrare in circolazione nel corpo umano. In particolare, nel sangue dei soggetti analizzati sono state trovate tracce di vari polimeri (le molecole di cui è costituita la plastica), la cui parte del leone la fa il famoso/famigerato Pet (polietilene teraftalato), ossia il costituente delle normali bottiglie di plastica.
Ricordo una conferenza di qualche tempo fa di Telmo Pievani in cui il grande biologo documentava come le microplastiche, ossia le piccole parti di plastica inferiori a un terzo di millimetro, siano ormai da tempo presenti all'interno della maggior parte delle specie di pesci marini, e avvertiva che se non si modificherà il trend attuale, nel 2050 la massa totale della plastica presente nei mari avrà superato la massa totale di tutta la fauna ittica, giungendo alla conclusione che noi Sapiens siamo la prima specie di questo pianeta a cibarsi dei rifiuti che produce.
Ne ho parlato anche io nel 2020 riportando uno studio condotto da Greenpeace; mangi pesce e accumuli plastica nell'organismo. Ma non dovevano bandire la plastica monouso già nel 2021 a favore di contenitori alternativi ricavati da mais e altre sostanze biodegradabili? Tutti a fare i virologi, gli strateghi militari, i commissari tecnici di calcio... Che schifo, voglio l'estinzione del genere umano!
RispondiEliminaSo che è un pezzo che se ne parla, ma mi pare che non si sia mai arrivati a niente. Nel frattempo, ironicamente, si continua a decantare le bottiglie di plastica come amiche della natura.
EliminaUn problema molto molto serio, personalmente ho ridotto al minimo l'uso della plastica in casa. Sembra difficile ma con un pochetto di impegno non lo è. Fai bene e hai scritto bene a ricordare questo tema.
RispondiEliminaAnche io cerco di limitare la plastica (tra l'altro qua abbiamo un'acqua dell'acquedotto che è buonissima).
EliminaE' uscito questo articolo proprio oggi anche su National Geographic:
RispondiEliminahttps://www.nationalgeographic.it/ambiente/2022/05/le-microplastiche-sono-nel-nostro-corpo-ma-quanto-sono-dannose-per-la-salute-umana
Penso se ne parli poco perché, al momento, è tutto ancora teorico il discorso sugli effetti. Mentre iniziamo a vedere cosa avviene negli animali, soprattutto quelli marini, stiamo ancora sottovalutando l'effetto sanitario sulle persone.
Un po' lo stesso discorso che abbiamo in corso su inquinamento elettromagnetico, conservanti alimentari, combustibili, ecc.
Serve qualche decennio di osservazione portata avanti scientificamente per avere dei risultati veritieri. E nel frattempo, come al solito, tendiamo a sottovalutare il problema. O meglio, cerchiamo di far finta di non vederlo, perché andare in auto è più comodo, perché vogliamo stare connessi al cellulare in continuazione e perché vogliamo continuare ad avere pasta, acqua e prodotti a prezzi sempre più bassi.
Naturalmente faccio un discorso solo sulla prudenza. Poi non escludo che un domani venga dimostrato che il nostro organismo riesca a gestire lo smaltimento delle sostanze in causa senza problemi.
EliminaMolto interessante l'articolo. Grazie Maurizio.
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