martedì 15 marzo 2022

La posizione del pacifista

Non ho una idea chiara sul fatto se sia giusto o no che si inviino armamenti all'Ucraina per aiutarla a contrastare l'invasione militare russa, invio di armi che, senza troppo clamore, è stato deliberato dal consiglio dei ministri di qualche giorno fa e nel cui solco si sta muovendo anche l'Europa. Ma tendo a pensare che sia sbagliato. Un po' perché sono di idee pacifiste, riconducibili a quel pacifismo se vogliamo un po' idealista e ingenuo alla John Lennon oggi così dileggiato da tutti, e un po' perché vedo un grosso controsenso in tutto ciò.

Ok, in teoria l'Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, ma forse è sul modo di farlo che ci sarebbe qualcosa da dire. L'Italia e l'Europa vendono armamenti sia all'Ucraina che alla Russia da decenni, e in misura molto maggiore a quest'ultima. Dal 1998 al 2020 l'Unione europea (Italia compresa) ha venduto armi all'Ucraina per 509 milioni di euro e alla federazione russa per 1,9 miliardi di euro (fonte). L'Italia in questo commercio si è particolarmente distinta col governo Berlusconi del 2011 e col governo Renzi del 2015. In altre parole, prima abbiamo imbottito la Russia di armi e adesso che la Russia con quelle armi perpetra massacri in Ucraina, imbottiamo di armi l'Ucraina. Dove sta scritto che a un invio ancora più massiccio di armamenti corrisponderà una de-escalation del conflitto? Abbiamo precedenti storici a cui attingere a supporto di questa teoria? Se sì, ben vengano.

Forse non è tanto questione di pacifismo o non pacifismo, ma è semplice buon senso. Nell'immaginario collettivo il pacifista è visto un po' come un coglioncello che davanti alla scena di una persona aggredita da un assassino se ne sta buono e si limita a chiedere ai due contendenti di fare pace. Ma se la pistola è stata venduta all'assassino da colui che assiste alla scena, la questione assume tutta un'altra prospettiva, e in questa prospettiva il pacifista è colui che invece di dare una pistola anche all'aggredito, magari si adopera in qualche modo per aiutarlo a sfuggire all'aggressione. 

È idealismo, questo? Può darsi, ma fino a che non mi si dimostrerà che imbottire di armi chi è stato aggredito sarà una soluzione migliore per limitare i danni di una guerra, io mi tengo il mio idealismo.

7 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Germania e Giappone del dopoguerra divennero potenze industriali anche perché fu vietato loro l'industria bellica. Si concentrarono su tutt'altro con i risultati che tutti constatiamo. Dovremmo vietare questo tipo di industria nefasta nel mondo intero. Ma capisco anche che l'utopia vale solo nelle fiabe.

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, la Germania una grande potenza lo è sempre stata. Se si eccettuano le brevi interruzioni delle due guerre mondiali, la sua potenza economica e industriale cominciò nella seconda metà dell'Ottocento e pur con qualche fisiologico alto e basso è rimasta inalterata fino a oggi.
Il problema è che l'industria militare è una voce talmente importante dei bilanci di ogni stato che nessuno oserà mai fermarla.
Quando nel 2015 il governo Renzi vendette le armi alla Russia lo fece violando addirittura l'embargo europeo decretato nel 2014 dopo che la Russia invase la Crimea. Figurati un po'...

Alberto ha detto...

Il dilemma sta proprio nel mandare o non mandare armi. Confesso che io non ho le idee chiare al proposito. E mi ha sorpeso la posizione di Erri De Luca “Questa volta dico, da pacifista storico, che armare l’Ucraina è l’unica soluzione plausibile, possibile. Ed è l’unica che può salvare l’Ucraina, l’unica che può indebolire Putin, l’unica che può avvicinare il negoziato”.

Andrea Sacchini ha detto...

Avevo letto quella dichiarazione di De Luca e confesso che ha sorpreso anche me. Che dire? Personalmente non la condivido ma è degna di rispetto come tutte le idee.

Enri1968 ha detto...

Convengo con te! È indecente che questo governo mandi armi o presunte tali come supporto a difesa.
No, secco alla guerra! Sono incredibili questi governanti e pensare che vi sono dentro partiti della fu sinistra.
Dalla loro torre di controllo dicono Armiamoci e partite.
Invece di aver coraggio ed insistere per una azione diplomatica seria ed importante. Stanno seguendo una strategia ipocrita. Pessima la nato.
Deludente Erri de Luca.

Andrea Sacchini ha detto...

Concordo con te, anche se l'azione diplomatica non sembra essere la soluzione preferita da Putin, almeno al momento.

Enri1968 ha detto...

Beh, per forza(purtroppo è ol caso di dirlo) più conquista più ha controllo. Brutta situazione.

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