sabato 26 marzo 2022

Di nuovo su Orsini

Siccome il mio post di ieri su Alessandro Orsini ha messo in mostra nei commenti una certa divergenza di opinioni, ci torno un attimo sopra per evidenziare brevemente alcuni concetti e alcune cose che mi sembra di avere capito su di lui. Per farlo, mi sono sobbarcato la visione della intera puntata di Piazza Pulita dello scorso 13 marzo, puntata in cui è intervenuto il personaggio che ha creato lo scompiglio mediatico che sappiamo e che, a causa delle sue posizioni sul conflitto in corso in Ucraina, si è visto negare la definizione di un contratto con la Rai che prevedeva la partecipazione ad alcune trasmissioni di approfondimento. 

La visione della intera puntata ha richiesto da parte mia una buone dose di pazienza e di stoica rassegnazione a fare qualcosa che non faccio più da anni: guardare la tv, e nello specifico i talk-show. Siccome, però, l'origine delle polemiche sta proprio in ciò che Orsini ha detto in quella trasmissione, l'ho guardata e l'ho ascoltato, bypassando così tutto il chiacchiericcio da bar che l'ha frettolosamente è superficialmente definito un filo-putiniano e cose di questo genere.

Ascoltare ciò che ha detto mi ha permesso di capire alcune cose. La prima è che chi l'ha accusato di filo-putinismo non ha capito niente e si è probabilmente fatto influenzare dal solito passaparola internettiano, a cui siamo ormai abituati da anni, privo di agganci alla realtà, cosa questa che è l'ennesima dimostrazione che i social network (ma anche la televisione) e la complessità sono antitetici. Basta ascoltare ciò che ha detto per capirlo. È stata la prima cosa che ha messo in chiaro: condanna senza se e senza ma all'operato di Putin ed evidenziazione del fatto che provare a capire le ragioni che l'hanno portato a invadere l'Ucraina non significa condividerle. Capire, in questo particolare contesto semantico, va inteso come provare a ribaltare gli schemi e il pensiero unico costituito e mettersi per un attimo nella visione delle cose di Putin, ma non significa condividere ciò che ha fatto Putin. Questo concetto del provare a capire il "nemico" (e qui apro una piccola parentesi) è lo stesso che predicavano scienziati come Telmo Pievani, Roberto Burioni e altri, i quali dicevano che per sconfiggere il nemico, in quel caso il coronavirus, condizione primaria è capirlo, mettersi nei suoi panni, perché non si può sconfiggere un nemico se non si capisce come è fatto e come ragiona. E questo vale anche per la geopolitica, non solo per la biologia.

Si può discutere, ovviamente, ed è sacrosanto farlo, sulla idea di Orsini che con Putin si possa e si debba trattare per arrivare alla pace, ma questa teoria, che sostanzialmente si appoggia al famoso "se non li puoi cambattere fatteli amici", non c'entra niente con un ipotetico avallo delle ragioni di Putin, è semplicemente un modo diverso, un diverso percorso, per tentare di arrivare ai medesimi risultati: il cessate il fuoco e la pace. Io non ho la competenza per sapere se le cose che ha detto Orsini siano giuste o sbagliate, se tentare di dialogare e scendere a compromessi con Putin sia una via migliore rispetto a quella di imbottire di armi gli Ucraini per arrivare alla pace. Personalmente sarei tentato di pensare di sì, ma la mia è una opinione generata da idee personali, visioni, retaggi culturali miei, opinione che ha lo stesso peso e lo stesso valore di chi pensa il contrario.

In sostanza, ciò che ho voluto dire nel post precedente è che io non contesto ciò che dice Orsini, io contesto il fatto che a causa di ciò che pensa e delle idee che ha venga ostracizzato e sia preso come casus belli di una divaricazione netta, manichea e a tratti violenta, tra sostenitori e detrattori, come non si era vista neppure tra si-vax e no-vax. In sostanza non difendo le sue idee, su gran parte delle quali neppure concordo, difendo il suo diritto di esternarle in pubblico come chiunque altro.

Per chi voglia farsi un'idea di ciò che ha detto, ho elencato qui di seguito i minuti di ogni intervento del discusso professore, in modo che si possa ascoltare senza equivoci o filtri il suo pensiero e farsi una propria idea.

1:22:40

1:30:20

1:41:15

1:55:30

2:03:25

2:24:15

2:46:30

2:57:35

3:11:45

4 commenti:

  1. "La prima è che chi l'ha accusato di filo-putinismo non ha capito niente e si è probabilmente fatto influenzare dal solito passaparola internettiano, a cui siamo ormai abituati da anni, privo di agganci alla realtà, cosa questa che è l'ennesima dimostrazione che i social network (ma anche la televisione) e la complessità sono antitetici. Basta ascoltare ciò che ha detto per capirlo".
    Bravo Andrea. Sottoscrivo ogni parola. Ecco perché ho trovato inotllerabili le affermazioni di chi gli dava addosso per sentito dire. Tra l'altro, posso dirlo, Orsini non fa molto per risultare simpatico, anzi... Ma questo non vuol dire che si debba invocare la gogna per lui per aver fatto esercizio della ragione critica. Quella che manca largamente ad altri, che si precipitano in battaglia senza neppure conoscere il casus belli.

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    1. Concordo. Orsini ha diritto di dire le sue opinioni in TV esattamente come gli altri. Poi, che su queste opinioni si sia in accordo o in disaccordo (e su alcune sono in disaccordo), è un altro discorso.

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  2. Salve, ho trovato interessante questa riflessione su Orsini e il diritto alla libera espressione e, ovviamente citando fonte e nome, l'ho ri-pubblicata sul mio sito: https://www.informazioneconsapevole.com/2022/03/alcune-considerazioni-su-alessandro.html

    Buon lavoro,
    Salvatore

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    Risposte
    1. Felice che sia risultata interessante.

      Buon lavoro anche a te.

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