mercoledì 23 marzo 2022

Sogni

Di solito non ricordo i sogni. Quello di stanotte sì. 

Camminavo su un ponte, un ponte antico, di quelli fatti ad arco. I parapetti erano di pietra, alti, e non potevo vedere cosa ci fosse al di là. Il passaggio era ricoperto di ghiaino, con ciuffi d'erba che crescevano ai lati. A un certo punto, improvvisamente, mi sono buttato oltre il parapetto. Ma non è stato un gesto volontario, è come se qualcuno mi avesse spinto, anche se ero completamente solo. Sotto c'era il vuoto, uno spazio immenso e altissimo, e intravedevo a malapena una striscia di terra in fondo. Mentre precipitavo mi rendevo conto che per me era finita, una volta arrivato in fondo mi sarei sfracellato al suolo senza speranza. 

Qui, però, è accaduta una cosa strana: non mi sono lasciato andare alla disperazione, non mi sono agitato, non ho urlato dimenandomi scompostamente mentre precipitavo, ma - incredibile! - ho posizionato le braccia a mo' di ali. Ricordo di aver pensato: Ok, per me è finita, ma questo volo me lo voglio godere. O qualcosa di simile. Mentre precipitavo (volavo?) mi sono a un certo punto reso conto che quella striscia di terra era in realtà una spiaggia bagnata dal mare, e quindi ho cercato di dirigermi verso l'acqua per tentare di salvarmi. Non so come sia finita, non ricordo altro.

Non ricordo chi sia stato a dire che i sogni, prima di essere materiale per psicanalisti, sono il teatro della nostra follia. Perché noi nasciamo folli e questa follia ci abita, ma la nascondiamo con le regole della razionalità a cui siamo soggetti quando siamo svegli. Una volta abbandonata la coscienza con l'arrivo del sonno, torniamo al nostro stato originario di follia. Che nel mio caso deve essere molto consistente.

4 commenti:

Romina ha detto...

Ciao, Andrea.
Tutti i sogni ci portano un messaggio, e un sogno non interpretato è come una lettera non letta. I sogni sono espressione del nostro inconscio e perciò sono molto importanti, più di quanto si pensi comunemente. A volte ci aiutano persino a prendere decisioni giuste, a patto però di comprenderli. E non è facile, perché parlano per immagini, simboli, metafore. Esistono varie tipologie di sogni e alcuni sono assolutamente stupefacenti. Io stessa, che scrivo i miei sogni da ben 22 anni e cerco di analizzarli, sono rimasta sconvolta da alcuni di essi.

Il tuo sogno contiene alcuni simboli interessanti. Il ponte rappresenta la possibilità di andare oltre, di attuare un passaggio, perché è un collegamento fra due sponde. Tu, però, non oltrepassi tutto il ponte ma, sporgendoti, cadi nel vuoto e precipiti verso il basso.
Ti do una possibile lettura. Potrebbe riferirsi a qualche errore che farai o a un progetto che non potrai realizzare. A volte, infatti, i sogni in cui precipitiamo nel vuoto ci parlano di qualcosa al di sopra delle nostre possibilità e della conseguente "caduta" che faremo o che potremo fare persistendo in quella direzione. In altre parole, è come se il tuo inconscio ti avvertisse di non fare azioni precipitose o di non impegnarti in qualcosa al di sopra delle tue attuali possibilità, perché potresti sbagliare o prendere una cantonata. Il tuo sogno, quindi, mi sembra una sorta di consiglio.

Aggiungo che i sogni sono importanti perché sono eventi naturali, fisiologici, che coinvolgono il corpo e la psiche nello stesso tempo. Leggere i messaggi dei sogni non significa essere legati a superstizioni o a credenze infondate, ma vuol dire tentare di capire cosa ci sta dicendo il nostro io più profondo attraverso quelle immagini.




Andrea Sacchini ha detto...

Devo ammettere, colpevolmente, di non aver mai assegnato ai sogni una importanza così ampia e una valenza così significativa e "predittiva", limitandomi a considerarli niente di più che espressione della nostra parte folle. Riflettendo su quanto hai scritto, però, mi accorgo che in effetti la tua interpretazione di quello che ho esposto, in particolare là dove vedi in esso una sorta di consiglio a non avventurarmi in azioni fuori dalla mia portata, può avere una sua plausibilità. Ci penserò su.
Grazie.
Buon sabato, Romina :-)

Romina ha detto...

Spiego la valenza "predittiva", che è vera ma in un senso del tutto naturale. Non c'è nulla di strano o di cui spaventarsi. Nella nostra vita, esistono eventi o fatti che richiedono tempo per realizzarsi, a volte anche tanto tempo. Può allora succedere che il tuo inconscio, di notte, ti dica che, persistendo in una certa condotta, ci sono buone probabilità che in futuro "possa" accaderti quella cosa.
Non è forse vero che il nostro futuro dipende in parte da ciò che facciamo nel presente? Non è forse vero che lo prepariamo attraverso le nostre scelte? Non è forse vero che il nostro futuro dipende molto dalle condizioni materiali e psicologiche del nostro presente? Perciò il tuo inconscio, mostrandoti in che condizioni ti trovi ora, può delineare a volte un "possibile" futuro.
Ma esistono tanti tipi di sogni diversi e il discorso sarebbe troppo lungo.

Se ti va di ascoltare un grande studioso, ti consiglio Luciano Amato Fargnoli, filosofo, psicologo junghiano e criminologo: è eccellente, coltissimo e simpatico, superiore a tanti studiosi "televisivi".
https://www.youtube.com/watch?v=FoM2KgE_iHI

Ciao, Andrea, e buon fine settimana.



Andrea Sacchini ha detto...

Dopo questa conferenza non considererò più alla leggera i sogni. Mi ha colpito molto, tra le tante cose, la differenza tra Freud e Jung, Freud teorico della loro interpretazione, Jung, invece, che punta sull'entrare in rapporto con le immagini (viste come forma di energia psichica, se ho capito bene) e vedere i sogni nella loro valenza simbolica.
Veramente interessante, e Fargnoli è simpaticissimo.
Grazie :-)

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