sabato 19 marzo 2022

Solidarność e ricordi

Nel libro su Wojtyla che sto leggendo in questi giorni, un capitolo è naturalmente dedicato a Solidarność, un sindacato polacco di matrice cattolica e anticomunista nato in Polonia nel 1980 e lautamente (e più o meno legalmente) finanziato dallo IOR, la famosa (e famigerata) banca vaticana.

Mentre leggevo mi è tornato alla memoria un episodio che risale a quand'ero bambino e frequentavo la parrocchia. Un giorno, mentre mi trovavo assieme ad altri nello studio di don Natale, il parroco di allora, vidi su un mobile, assieme a libri e altri oggetti, una targhetta piccola, di legno chiaro, con su impressa in rosso la scritta "Solidarność". Ricordo che mi chiesi cosa significasse quella parola a me totalmente oscura e facevo molte congetture in proposito. Immaginavo che, vista l'assonanza, avesse a che fare con solidarietà (come effettivamente è), ma da bambino ero talmente timido che non osai mai chiederne il significato a don Natale. Comunque la curiosità svaniva subito e mi dimenticavo della cosa non appena lasciavo lo studio del don, altrimenti l'avrei potuto chiedere ai miei genitori una volta a casa. 

Ho un bel ricordo dello studio di don Natale. Sulla sua scrivania, abbastanza incasinata, c'era una macchina da scrivere (i PC erano ancora lontani) con a fianco risme di fogli bianchi semisommersi da oggetti di ogni tipo e la libreria alle spalle della poltrona era piena di libri. Forse è per queste cose che ne ho un bel ricordo.

8 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Io leggerei volentieri una controinchiesta su Giovanni Paolo I

giorgio giorgi ha detto...

Che bel nome per un don!

Andrea Sacchini ha detto...

Nel libro si parla anche di lui.

Alberto ha detto...

Che poi quei prestiti da parte dello Ior furono poi la causa del fallimento del Banco Ambrosiano?

Andrea Sacchini ha detto...

Nei confronti di Solidarność il Banco Ambrosiano, il cui azionista di maggioranza era all'epoca lo Ior, non fece prestiti ma veri e propri finanziamenti occulti. Finanziamenti che venivano elargiti col beneplacito, anzi con l'incoraggiamento, di Wojtyla, che vedeva nel sindacato polacco un grimaldello per poter scardinare non solo la dittatura comunista in Polonia ma anche uno strumento formidabile per la sconfitta del comunismo nell'Urss e paesi satelliti.
Il Banco Ambrosiano, sotto la gestione di Roberto Calvi (il famoso "banchiere di Dio"), si espose eccessivamente per poter finanziare il sindacato creato da Wojtyla e quando Calvi, ormai in una situazione disperata, si rivolse al Vaticano e a Wojtyla in persona per rientrare delle esposizioni (soldi derivanti anche da riciclaggio di soldi della mafia da parte dello stesso Ior) si trovò le porte sbarrate.
Il resto della vicenda è tristemente noto.

Andrea Sacchini ha detto...

E il nome è niente. Vuoi sapere un aneddoto? Il suo cognome era Imola e per un certo periodo ha convissuto lì in parrocchia con un altro parroco che si chiama don Giovanni Bologna. In pratica, per un certo periodo ho avuto sia Imola che Bologna in parrocchia :-)

Sara ha detto...

Però ne abbiamo di anni sul groppone, quanti ricordi noi bambini del 1970!

Andrea Sacchini ha detto...

Noi "bambini"... :-)

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