martedì 23 novembre 2021

Cacciari e il vasaio

La filosofia, ama ripetere Umberto Galimberti, non è un sapere. I filosofi non sono sapienti. Sapienti sono gli scienziati, i sacerdoti, chiunque abbia una competenza di qualsiasi tipo in un dato ramo della conoscenza umana. Il filosofo è come un vasaio, che picchia con le nocche delle dita sul bordo del vaso per capire se è di bronzo o di qualche altra lega meno nobile. Fuor di metafora, i filosofi sono quelli che hanno il compito di problematizzare le opinioni correnti, metterle sulla graticola, esaminarle, per vedere se stanno in piedi, se hanno un fondamento oppure no. Mi è venuta in mente questa cosa mentre leggevo le ultime dichiarazioni di Cacciari relativamente a green pass e vaccini anti-covid. Massimo Cacciari è un filosofo che ho sempre apprezzato, ascolto spesso sue conferenze su youtube e recentemente ho anche letto uno della sterminata mole di libri che ha scritto: Occidente senza utopie, un po' difficilino, a tratti, ma molto interessante. In generale, raramente l'ho sentito dire cose meno che intelligenti. Questo è il motivo per cui le esternazioni che da qualche tempo palesa riguardo a tutto ciò che ruota intorno alla pandemia mi lasciano parecchio perplesso.

Leggo, ad esempio, nell'articolo che ho linkato: "La nuova stretta sul Green pass è gravissima, intollerabile e anticostituzionale. Se lo Stato vuole l’obbligo vaccinale se ne deve assumere la piena responsabilità, anche degli effetti avversi. [...] quando vai a vaccinarti sottoscrivi una dichiarazione in cui elimini ogni responsabilità dello Stato e delle case farmaceutiche."  Gli aggettivi "gravissima" e "intollerabile", riferiti alla imminente stretta del governo sui green pass, sono giudizi soggettivi, quindi niente da dire in merito. Cacciari la giudica negativamente, come è suo diritto, altri la possono giudicare positivamente. Ma che sia incostituzionale non lo può dire. Ogni costituzionalista che si è espresso da un anno e mezzo in qua su questo, ha detto che non c'è nulla di incostituzionale in tutte le misure che sono state prese per tentare di arginare la pandemia. L'ultimo in ordine di tempo è stato Giovanni Maria Flick, che non sarà un filosofo ma è Presidente emerito della Corte costituzionale e magari su questi argomenti può essere un po' più ferrato di Cacciari. In una intervista rilasciata un paio di giorni fa a La Stampa, Flick ha detto chiaramente che "non esiste alcun limite costituzionale a una legge sull’obbligatorietà del vaccino. Anzi, la Costituzione permette di coniugare, come sancito dall’articolo 2, i diritti inviolabili di ciascuno con i doveri di solidarietà. E non esistono diritti senza doveri, non esiste una vera libertà che non tenga conto della libertà altrui e degli interessi sociali quali la salute collettiva e la sicurezza." Spiace che Cacciari non riesca a fare suo il concetto, di per sé abbastanza banale, secondo cui l'interesse collettivo viene prima di quello personale, non mi sembra così difficile da afferrare.

Altra palese sciocchezza riguarda la sottoscrizione, da parte di chi si vaccina, di una specie di liberatoria che esimerebbe case farmaceutiche e Stato da responsabilità in caso di effetti collaterali molto gravi provocati dal vaccino anti-covid. In realtà, chi si vaccina non sottoscrive alcuna liberatoria, si limita ad apporre la sua firma su un consenso informato riguardo a ciò che sta facendo, consenso che per legge è obbligatorio sottoscrivere ogni volta che si fa un vaccino di qualsiasi tipo, compreso quello annuale contro la normale influenza. Come ha già sentenziato la Corte costituzionale con la sentenza n. 118/2020, lo Stato è responsabile dei danni provocati da vaccinazioni, sia relativamente a quelle obbligatorie e sia relativamente a quelle fortemente consigliate (come è quella contro il covid). Per quanto riguarda le case farmaceutiche, una recente sentenza della Cassazione (n. 12225/2021) ha stabilito che le case farmaceutiche sono sempre responsabili per i danni derivanti da prodotto difettoso, "una responsabilità civile che implica la possibilità di ottenere risarcimento anche per i danni da vaccino covid".

Abbandonati i panni del costituzionalista, Cacciari indossa quindi quelli del virologo, come se di virologi non ne avessimo già a sufficienza in circolazione. "Mi chiedo perché continuiamo a vaccinarci con questo vaccino? I vaccinati contagiano e vengono contagiati." Beh, continuiamo a vaccinarci con questo vaccino perché abbiamo questo vaccino, è molto semplice. Riguardo al fatto che i vaccinati si possono contagiare e possono a loro volta trasmettere il contagio ho già parlato qui e non ci torno sopra. Mi limito a ribadire che, dati alla mano, chi è vaccinato si contagia meno, in maniera meno grave (ha molte meno probabilità di finire in qualche terapia intensiva) e, soprattutto, ha molte meno probabilità di contagiare qualcun altro. Il fatto che, cronache e numeri alla mano, i paesi in cui la diffusione del vaccino è più estesa la pandemia sia più contenuta e provochi molti meno danni, dovrebbe tagliare la testa al toro. Dice poi Cacciari: "Dovremmo iniziare a pensare ad una strategia di convivenza con il virus. Oppure dobbiamo continuare a vaccinarci per sempre?" Che con questo virus dovremo convivere ancora per parecchio tempo si sa già, lo ripetono fin dall'inizio tutti gli scienziati. E saremo obbligati a conviverci finché non si farà la famosa "azione killer": vaccinare tutto il mondo nel più breve tempo possibile. Finché non faremo questo, e finora non lo stiamo facendo, saremo sempre costretti a rincorrere le varianti con modifiche ai vaccini per ogni specifica variante, in una ridicola rincorsa al virus. Il guaio è che la velocità con cui il virus muta è molto maggiore della nostra nel preparare i richiami per quella specifica mutazione, e noi saremo sempre costretti a rincorrerlo, oltretutto spendendo molti più soldi, risorse ed energie di quelli che servirebbero a vaccinare tutti, una volta sola, nel più breve tempo possibile. 

Le mutazioni, nonostante quello che tempo fa diceva Salvini, altro virologo di un certo prestigio, non le crea il virus per aggirare i vaccini, ma si generano in maniera del tutto casuale proprio perché il virus circola e si replica; più circola e si replica e più ci sono possibilità che generi quegli errori di replicazione che noi chiamiamo varianti. Se il virus non circolasse, diminuirebbero drasticamente le probabilità di nascita di nuovi "errori", quindi di nuove varianti. Ma senza quell'azione killer di cui si sgolano inutilmente a parlare gli scienziati, saremo sempre costretti a rincorrere il virus e - qui Cacciari una cosa giusta l'ha detta - a vaccinarci per sempre. Con la conseguenza un po' paradossale che avremo sempre tanti Cacciari a chiedersi se dovremo vaccinarci per sempre. Un ipotetico Socrate-vasaio che andasse a battere le nocche delle dita sul vaso di Cacciari, temo che non troverebbe eccessive difficoltà a capire di quale tipo di lega è fatto.

5 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

A mio parere, gli è sempre piaciuto distinguersi.

Andrea Sacchini ha detto...

Non è da escludere, in effetti.

Sara ha detto...

Io l'ho sempre trovato sopravvalutato.

Andrea Sacchini ha detto...

Io lo sto ridimensionando un po'.

Sara ha detto...

Io in generale ho sempre un po'di fastidio quando vedo preti e filosofi che diventano abituali presenze televisive.

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