giovedì 28 ottobre 2021

Plastica

Ho letto in questi giorni un paio di articoli sul problema della plastica e del fatto che, probabilmente, se non si modifica il trend di utilizzo di questo derivato del petrolio, a breve il nostro pianeta ne sarà letteralmente sommerso, e noi con lui. Così, a sensazione, mi sembra che questo problema sia generalmente sottovalutato, come d'altra parte tendiamo sempre a sottovalutare le grandi questioni che pensiamo non ci riguardino personalmente. Diceva Telmo Pievani, in una sua conferenza di qualche tempo fa, che tenendo questi ritmi di utilizzo, entro il 2050 la massa totale della plastica presente nei mari avrà superato la massa totale di tutta la fauna ittica. In altre parole, ci sarà nei mari più plastica che pesce. I due articoli di cui parlavo sono qui e qui.

4 commenti:

Sara ha detto...

Come si è fatto ad esempio con i piatti e posate di plastica, secondo me bisognerà bandire cose che possono essere prodotte in altra forma. Detersivi in polvere, shampoo e detergenti vari solidi, bottiglie...

Andrea Sacchini ha detto...

Se non vorremo essere sommersi dalla plastica, bisognerà bandire ben altro che piatti e posate. Ma la vedo dura.

Gas75 ha detto...

Del problema plastica ho parlato più volte nel mio blog, rilevando che c'erano impegni ben precisi da parte delle multinazionali, poi ridottisi a qualche spot pubblicitario!
C'è una Direttiva Europea contro la plastica monouso che attende di essere applicata, con la quale dovrebbero sparire dalla circolazione cannucce, posate e altri prodotti usa e getta; c'è tuttavia un prodotto che le aziende non vogliono assolutamente mollare: le bottiglie, attorno alle quali gira un business enorme, che tuttavia va stroncato perché il guadagno di pochi non può compromettere un pianeta che è di tutti!
Situazione "di casa nostra": consumiamo più di 11.000.000.000 di bottiglie di plastica all'anno per acqua minerale e bevande, siamo il terzo Paese nel mondo (dopo Messico e Thailandia) e il primo in Europa per il consumo di acqua minerale in bottiglie di plastica. Io riutilizzo fino allo schifo le bottigliette da mezzo litro che mi ritrovo in casa, bevo acqua del rubinetto perché le dosi di amianto che potenzialmente assumo sono comunque inferiori alla tavola periodica delle sostanze disciolte nelle acque minerali (le etichette non sono tenute a riportare tutto quanto emerge dalle analisi di laboratorio!), oltre ovviamente alla plastica stessa disciolta per esposizione del contenitore ad alte temperature.

Andrea Sacchini ha detto...

Nel mio piccolo, anche io cerco di ricorrere il meno possibile alle bottiglie di plastica, ad esempio bevendo l'acqua del rubinetto, cosa che non mi crea particolari problemi perché, fortunatamente, dove abito io è molto buona.
Purtroppo, però, siamo arrivati a un punto tale in cui neppure il riciclo ha una sua utilità. Cioè, tu puoi riciclare finché vuoi, puoi buttare tutti i contenitori che vuoi nel cassonetto della plastica, ma la massa di plastica che oggi invade il mondo è talmente elevata che neppure riciclarla ha una sua utilità.
Poi, vabbe', riguardo agli impegni delle multinazionali in questo senso, credo che possiamo tranquillamente classificarli come boutade.

La querela

Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...