sabato 4 gennaio 2020

Soleimani di qua e di là

Non sono un esperto di politica estera, tanto meno di faccende mediorientali, già molto complesse di per se stesse, e mi pare che questo mio capirci poco sia prerogativa anche della maggior parte del mondo politico nostrano e non solo. Deduco ciò dal fatto che il tenore delle reazioni all'azione omicida ordinata da Trump non si basa su analisi oggettive di ciò che è successo ma sulla fede politica dei commentatori. Da esponenti di destra arrivano generalmente elogi, da esponenti di sinistra generalmente stigmatizzazioni (uso i termini destra e sinistra come macrocategorie per rendere l'idea). E questo sia che ci si riferisca all'Italia (Salvini elogia Trump, Zingaretti lo stigmatizza), sia che ci si riferisca all'Inghilterra (i conservatori elogiano e i laburisti condannano) o agli stessi USA.

Io, che come ho detto non ho un'idea precisa, taccio. L'unico aspetto che mi inquieta della vicenda è che un uomo, in questo caso Trump, un bel giorno si alzi e decida di uccidere alcune persone di un altro paese, in un'altra parte del mondo, con la stessa naturalezza con cui ci si alza la mattina e si beve un cappuccino. Magari questo generale Soleimani non era uno stinco di santo, può essere benissimo, ma in passato aveva avuto ottime relazioni con gli USA ed era considerato dai predecessori di Trump il miglior referente per quanto riguarda il medio Oriente. Poi qualcosa dev'essere cambiato e, come è prassi, quando qualcuno o qualcosa non serve più si può tranquillante eliminare.

Le giustificazioni di Trump alla sua impresa si limitano a una asserita e generica possibilità che il generale iraniano stesse pianificando azioni offensive contro diplomatici americani di stanza in quelle zone. Non è dato conoscere la solidità di queste possibilità, e l'azione di Trump ha tutta l'aria di inserisi nell'abusato filone del processo alle intenzioni. Intenzioni tutte da dimostrare, oltretutto.

8 commenti:

carlo49calati ha detto...

condivido le tue valutazioni e la pacatezza dei toni. A prescindere dalla supposta pericolosità dell'individuo (iraniano, non iracheno) a me preoccupa la moderna facilità dell'omicidio senza doversi nemmeno sporcare le mani, è un invito ad abusarne (con conseguenze che possono essere catastrofiche)
massimolegnani
(orearovescio.wordpress.com)

Andrea Sacchini ha detto...

Iraniano, hai ragione. Correggo la svista.

siu ha detto...

https://twitter.com/i/status/1213117311223238657

Andrea Sacchini ha detto...

Ci sarebbe da ridere, se non fosse che c'è ben poco da ridere.

Francesco ha detto...

Trump ha solo dimostrato ciò che era fin dall'inizio, un incauto e pericoloso guerrafondaio e adesso prepariamoci a cio che potrá succedere.

Mariella ha detto...

Ho fatto le tue stesse considerazioni.
Il bello è che negli Stati Uniti, siamo ad un passo dalla rielezione.

Jessica L. Smith ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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