mercoledì 15 gennaio 2020

Speculazioni politiche

Pensavo: e se nelle imminenti regionali emiliano-romagnole vincesse il centrodestra a trazione leghista? L'ipotesi non è così campata in aria, purtroppo, dal momento che ogni rilevazione dà entrambe le coalizioni grossomodo appaiate. E il recente caso dell'Umbria non autorizza certo ad assumere un atteggiamento improntato alla tranquillità: tutt'altro. Quindi non mi sbilancerò in previsioni, vada pure come vada.

Il centrosinistra, in Emilia Romagna, se non sbaglio governa ininterrottamente da qualche decennio e ciò dimostra da una parte che ha governato bene, o meglio che il grosso degli emiliano-romagnoli sono contenti di come vanno le cose, che non è esattamente lo stesso, dall'altra parte, però, è verosimile pensare che un così lungo dominio non abbia potuto non generare nel corso dei decenni l'incancrenirsi di un circuito ben poco virtuoso di clientelismi, ruffianerie, giri viziosi di nomine, favoritismi di stampo clientelare e così via, situazioni ineluttabili ogni volta che si instaura un longevo sistema di potere.

Alle regionali di cinque anni fa, in cui fu eletto presidente Bonaccini, oggi sfidato dalla prestanome di Salvini la signora Bergonzoni, si recò a votare il 38% degli aventi diritto, il che significa che alla grossa maggioranza degli emiliani (62%) di quelle elezioni non fregò nulla. Perché? E chi lo sa! Forse ritenevano inutile recarsi ai seggi dal momento che la vittoria di Bonaccini era ampiamente data per sicura; forse l'andamento generale delle cose in Emilia Romagna era ritenuto soddisfacente e quindi a che pro andare a votare, dal momento che l'andazzo era comunque buono? Tutto può essere.

Oggi le cose sono radicalmente diverse. L'ennesima riconferma del centrosinistra non è affatto scontata e Salvini già pregusta il colpaccio, meticolosamente coltivato grazie ad un tour de force che lo vede già da settimane impegnato a battere, giornalmente, ogni paese e ogni frazione del suolo emiliano-romagnolo. Domenica scorsa, ad esempio, era qua a Verucchio alla Fira de bagòin (fiera del maiale, per i non romagnoli), e da alcune foto che giravano in rete mi pare non sfigurasse affatto in una simile compagnia, ma questa è un'impressione mia.

Quindi, tornando a quanto dicevo sopra, se il centrodestra leghista vincesse? Una piccola parte di me (molto piccola, tranquilli) in un certo senso auspica che ciò accada. Non perché io pensi che una raffazzonata armata Brancaleone populista/sovranista possa rappresentare un cambiamento in meglio dello status quo, figuriamoci, ma per vedere, tra cinque anni, le reazioni dei tanti che tra pochi giorni voteranno Lega sperando in un cambiamento/miglioramento. Perché il modo migliore per verificare la fondatezza di un convincimento è andarci a sbattere il muso contro. Volete la Lega al governo dell'Emilia-Romagna per i prossimi cinque anni? Bene, votatela e poi, fra un lustro, tiriamo le somme. Tra l'altro, siccome mi sono sempre sforzato di essere intellettualmente onesto, sono disposto tra cinque anni a riconoscere tale miglioramento, se ci sarà.

Come molti prevedono, una eventuale vittoria della Lega in Emilia-Romagna produrrebbe scossoni di entità tale da mettere seriamente in pericolo la già traballante tenuta del governo nazionale, e anche qui c'è sempre la piccola parte di me cui accennavo sopra a cui non dispiacerebbe che ciò accadesse, perché ciò significherebbe la caduta del governo in carica e il ricorso immediato alle urne - Mattarella è stato chiarissimo in proposito: se cade questo governo si torna a votare. Punto. Anche qui, il mio auspicio non è dettato dal pensiero che un governo nazionale guidato dalla Lega possa essere foriero di quel cambiamento/miglioramento di cui si attende l'avvento da lustri, ma è dettato dalla concessione della possibilità a tutti quelli che pensano che ciò accadrà di andarci a sbattere il muso contro. In sostanza, vale per il governo nazionale ciò che vale per l'Emilia-Romagna: volete un governo con Salvini presidente del Consiglio, una Meloni agli Interni e un futuro Gasparri o La Russa al posto di Mattarella? Accomodatevi. Poi, fra cinque anni, tiriamo le somme.

Naturalmente, io spero sempre che la piccola parte di me che auspica il realizzarsi degli inquietanti e purtroppo plausibili scenari sopra descritti non abbia soddisfazione: di fronte a certe prospettive credo infatti sia di gran lunga conveniente restare nel dubbio.

9 commenti:

  1. quello che mi preoccupa, in caso di vittoria, è il riparare i danni

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    1. Vabbe', dài, siamo sopravvissuti a vent'anni di Berlusconi...

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  2. Hai descritto perfettamente un incubo.

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    1. Sono abituato agli incubi, leggo King da quando ero giovane.
      (Scherzo, dài, cerco di sdrammatizzare) :-)

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  3. Ciao, Andrea.
    Io non riesco ad accettare neppure lontanamente l'idea che la Lega governi nella nostra regione. Soprattutto, temo il clima culturale e ideologico che potrebbe consolidarsi in cinque anni di governo: maggior conflittualità sociale e "razziale", esaltazione degli egoismi a scapito dell'idea di solidarietà, buchi di bilancio e ignoranze assortite. Temo che un'eventuale vittoria della Lega ci condurrebbe a una forma di degradazione morale e civile da cui sarebbe difficile riprendersi in tempi brevi.

    Naturalmente nessuno è perfetto e neppure il governo della regione lo è; infatti personalmente mi irrita un po' sentir dire sempre che qui tutto è eccellente, perché, così parlando, si regalano voti agli avversari. Però Bonaccini è concreto, molto preparato, conosce benissimo il territorio ed è efficiente. Non c'è dubbio che la sua preparazione in materia di gestione amministrativa sia nettamente superiore a quella della Borgonzoni. Inoltre lo apprezzo perché non è un radical chic, non ha la puzza sotto al naso ed è rimasto un po' "uomo di popolo", caratteristica che ormai manca ai membri del PD. E per "uomo di popolo" non intendo certo il tipo alla Salvini, ma quello della migliore tradizione di sinistra, la persona che ama crescere, migliorare, elevarsi ed elevare gli altri. Poi neanche lui è perfetto, per carità, ma non lo cambio con quella massa di arrivisti.

    Inoltre mi fa rabbia che Salvini voglia usare la nostra regione per far cadere il governo e diventare primo ministro (in minuscolo). Non gliene frega nulla dell'ER, niente di niente; l'unica cosa che gli interessa è la sua carriera. Se ne torni a Milano e non rompa qui.

    Infine c'è un altro dato: se Bonaccini vince, il centrosinistra può riprendere fiato e uscire dallo stato di torpore e depressione in cui si trova in altre regioni. Potrebbe essere una scossa vitale e arginare un po' il dilagare di questi peracottari.

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    1. Cosa aggiungere? Nulla. Se la Lega dovesse vincere in Emilia-Romagna e ciò aprisse la strada a un governo nazionale a guida leghista, credo anch'io che gli effetti sarebbero quelli che hai ottimamente descritto nel primo paragrafo del tuo commento.
      D'altra parte, guardando la realtà, io credo che, indipendentemente da ciò che succederà in ER, un governo nazionale a trazione leghista lo dovremo mettere in conto. Era opinione diffusa che dopo l'autogol del Papeete il consenso del felpato sarebbe progressivamente scemato e invece continua a mantenersi saldamente primo partito nazionale (se anche ogni tanto perde qualcosa lo guadagna comunque la Meloni, che è la stessa cosa).
      Non so, spero di sbagliarmi e, riguardo alla nostra regione, spero che gli elettori si rendano conto della posta in gioco e votino di conseguenza.

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  4. La lega in Emilia-Romagna? Non penso possa accadere e se accadesse il governo concluderà ugualmente il suo mandato.
    Il signor Salvini ritornerà al governo? Mmmm! Penso proprio di no.
    sinforosa

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    1. Mi piace il tuo ottimismo, spero sia profetico :-)

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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