venerdì 24 gennaio 2020
Citofoni e storia
Se Salvini avesse una qualche nozione di storia, saprebbe che la sceneggiata col citofono, attuata in seguito a delazione, è la copia perfetta di una pratica in voga nei regimi comunisti dell'Est del secolo scorso, dove tra vicini di palazzo ci si spiava a vicenda e poi si andava dalle autorità a sporgere denuncia qualora si sospettasse che il vicino poteva essere un anticomunista, o comunque si sospettava che svolgesse attività contro il regime. Ma, è noto, Salvini è un somaro patentato, e poi con la Russia odierna ha un certo feeling, com'è altrettanto noto.
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Sono azioni deplorevoli, per chi le commette e per chi le sostiene e le approva. Che vergogna.
RispondiEliminasinforosa
E purtroppo quelli che approvano non sono pochi.
EliminaMi sono resa conto, pazzesco.
EliminaLui dice/fa quello che piace a un certo tipo di persone.
RispondiEliminac'è da avere quasi paura di questi pseudopolitici cui interessa solo acchiappare voti e in un modo ignobile, oltretutto. E direi che la cultura in generale è lontanuccia da costui.. -_-
RispondiEliminaNon solo da lui, direi, perlomeno guardando il panorama politico circostante.
EliminaDenunciare i vicini era praticato anche in "1984".
RispondiEliminaVero. Ed era pratica comune anche sotto la dittatura fascista qui in Italia.
EliminaArriverà il giorno in cui citofoneranno a lui, ai salviniani...
RispondiEliminaMoz-
Se fosse davvero quell'uomo con le palle che si atteggia a sembrare, avrebbe citofonato a un camorrista.
RispondiEliminaE se non fosse quel razzista che è, avrebbe al limite citofonato a uno dei tantissimi spacciatori italiani. Che poi anche quel ragazzo è italiano, alla fine.
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