giovedì 2 gennaio 2020

La "ciccina"

Se a sedici anni ancora gli prepari il toast alle quattro del pomeriggio per la sua merendina, glielo tagli a quadrettini e glielo porti nel piattino in camera mentre il "piccino" sta spaparanzato sul letto con le cuffie, c'è qualcosa che non va; se a sedici anni ancora vai lì a tagliargli la "ciccina" e a portargli via i fili di grasso perché potrebbero fargli male, c'è qualcosa che non va.
Ancora.
Se sei più vicino ai trenta che ai venti e ancora non hai deciso cosa fare della tua vita (neppure una vaga idea), standotene comodamente al calduccio del facoltoso focolare domestico, c'è qualcosa che non va.
Io a diciotto anni ho fatto il militare e poi ho iniziato a lavorare, senza una meta precisa, ma mi sono dato da fare, mi sono impegnato e oggi, dopo trent'anni, sono sopravvissuto ai vari ridimensionamenti degli anni della crisi e lavoro ancora nella stessa azienda. A poco più di vent'anni ero già sposato e padre, una idea di come indirizzare la mia vita comunque ce l'avevo. Le mie figlie hanno seguito le mie orme; la piccola dopo la maturità ha provato l'università ma non è andata, così ha cominciato a lavorare e oggi fa un lavoro che le piace e che la gratifica. La grande si è laureata l'anno scorso, ora si sta specializzando all'estero e ha ben chiaro cosa vuole fare quando avrà terminato gli studi. Ha cominciato a lavorare come cameriera subito dopo la maturità, nei weekend, mentre gli amici uscivano, per pagarsi almeno parte degli studi. 
Quandi avevano sedici anni né io né mia moglie tagliavamo più la "ciccina" alle nostre figlie. Credo che il motivo per cui i giovani oggi non fanno rivoluzioni sia fin troppo chiaro.

6 commenti:

  1. Ti darei un bacio in fronte.
    Ho parlato di questo argomento qualche giorno fa, con il post "Figli bamboccioni. Come gestirli?".
    Se te lo sei perso, magari dagli uno sguardo.
    In ogni caso, sono perfettamente d'accordo con te.
    La colpa è sempre dei genitori che, ormai, sono persino più inetti dei figli!

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    1. In effetti mi è sfuggito. Vado a dargli un'occhiata.

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  2. Va detto comunque che esistono anche bamboccioni perché non hanno alternative.

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    1. Certamente. Specie in un'epoca come la nostra dove il talento non viene riconosciuto e ai giovani si offrono contratti co.co.co o a chiamata o simili. I due esempi citati nel mio post sono reali, non me li sono inventati, ma è ovvio che non siano la regola, altrimenti saremmo messi male per davvero.

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  3. Assolutamente vero. Se non li si indirizza da piccoli poi non si riesce più a far comprendere che l’impegno, la responsabilità, la laboriosità, il buon senso alla fine pagano. Buona serata.
    sinforosa

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