giovedì 16 gennaio 2020

Sì, Salvini sa leggere e capire, siete voi di Repubblica che non ci arrivate

Ieri la versione cartacea di Repubblica titolava a tutta pagina Cancellare Salvini, titolo che riassumeva la relativa intervista a Graziano Del Rio in cui si auspica la revisione dei famigerati Decreti sicurezza partoriti dal felpato durante il Conte uno. Oggi il direttore della suddetta testata, Repubblica appunto, verga un vibrante editoriale in cui rimprovera a Salvini l'aver utilizzato quel titolo in chiave propagandistico-elettorale, sbandierandolo sotto il naso del suo popolo sui social e accusando Repubblica di fomentare l'odio verso la sua persona.

Magari sbaglio, ma forse non ci voleva un genio per immaginare che per Salvini un titolo simile sarebbe stato un assist strepitoso, così come non ci vuole un genio per capire che in questo periodo di campagna elettorale, dove tutto, e quando dico tutto intendo proprio TUTTO, è funzionale alla propaganda, ogni riferimento alla sua persona può essere utilizzato da lui stesso in questa chiave.

Quindi sì, carissimo Carlo Verdelli, Salvini è molto più intelligente di quanto pensiate, sa leggere e capire, e il sotteso di quel titolo l'ha compreso benissimo, siete voi di Repubblica che non avete capito niente, e sottovalutare l'intelligenza di un avversario non è mai un buon viatico per averne ragione in battaglia.

7 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

E questo è solo uno di una lunga serie di errori strategici che media e PD fanno da tempo. L'unico modo di battere Salvini è avere idee e programmi vincenti, validi ed efficaci per migliorare la situazione del Paese e magari avere anche qualcuno che li sappia spiegare alla gente senza invece fare dei grandi pasticci mediatici.

Romina ha detto...

Se continuano così, fanno soltanto danni. Sarebbe opportuno che la smettessero completamente di citarlo nei titoli e si attenessero ai fatti concreti. E poi non si deve mai alzare così il livello dello scontro, impiegando toni tanto aggressivi, perché si passa dalla parte del torto.

La mia impressione è che certi radical chic vivano davvero fuori dalla realtà, tutti impegnati nelle loro lotte "ideali" al caldo dei loro uffici. Sparare titoli di quel tipo è facile, confrontarsi con le persone sui programmi è difficile. Ecco perché apprezzo Bonaccini: perché parla di fatti e polemizza con gli avversari quando è il momento di farlo, peraltro senza arrivare a certi punti. Ma se alcuni soloni convinti della loro superiorità morale continuano su questa strada, ci fanno perdere le elezioni. Evidentemente non ci arrivano, proprio non ce la fanno.
Buona giornata, Andrea.

Guchi chan ha detto...

Purtroppo è vero, ricade nel semplice principio di non dare da mangiare ai troll, e invece mi sembra che agendo in un certo modo lo si ingrassi anche troppo. Romina qui sopra ha ragione su tutto.

Dumdumderum ha detto...

Come fecero col caimano stanno facendo col baluba: professarsi "contro" e basta, senza avere in mano niente di concreto, senza proporre un vero programma, niente di tutto ciò, vuol dire regalarla all'avversario. Ci siamo beccati il caimano per un ventennio, grazie a questa strategia; ora ci beccheremo il baluba. Come diceva Gramsci (non so se lo sto citando verbatim, ma il senso è questo): "La storia insegna, ma la gente non studia".

cristiana marzocchi ha detto...

Verdini ha fatto un autentico autogoal.
Salvini ne ha subito approfittato, purtroppo.
Cristiana

Andrea Sacchini ha detto...

Ciao, Romina :)

Jessica L. Smith ha detto...
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