mercoledì 16 maggio 2007

Non date retta al capitano della Polizia Prisco Mazzi

Sta circolando da un paio di giorni un'e-mail, apparentemente inviata dalla Polizia di Stato nella persona di tal capitano Prisco Mazzi (il nome può essere differente), che facendo leva sull'"autorità" del mittente, tenta di far abbassare il normale buon senso e la naturale diffidenza verso questi tipi di messaggi inducendo il destinatario ad aprire l'allegato (ovviamente infetto). Il testo è questo:

Avviso

Sono capitano della polizia Prisco Mazzi. I rusultati dell'ultima verifica hanno rivelato che dal Suo computer sono stati visitati i siti che trasgrediscono i diritti d'autore e sono stati scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi Lei e un complice del reato e puo avere la responsabilita amministrativa.

Il suo numero nel nostro registro e 00098361420.

Non si puo essere errore, abbiamo confrontato l'ora dell'entrata al sito nel registro del server e l'ora del Suo collegamento al Suo provider. Come e l'unico fatto, puo sottrarsi alla punizione se si impegna a non visitare piu i siti illegali e non trasgredire i diritti d'autore.

Per questo per favore conservate l'archivio (avviso_98361420.zip parola d'accesso: 1605) allegato alla lettera al Suo computer, desarchiviatelo in una cartella e leggete l'accordo che si trova dentro.

La vostra parola d'accesso personale per l'archivio: 1605

E obbligatorio.

Grazie per la collaborazione.


Questo messaggio inaugura un felice ritorno: quello delle e-mail con allegato infetto, un pò abbandonate ultimamente dai criminali della rete in favore del classico phishing.

Ovviamente, come spiegato bene dal buon Attivissimo qui, l'e-mail va cestinata senza indugi evitando assolutamente di aprire l'allegato infetto, il quale si presenta sotto forma di archivio compresso con estensione .zip, all'interno del quale è contenuto un eseguibile (.exe) in grado di infettare con un trojan chi utilizza Windows (gli altri sistemi sono immuni).

Pare comunque che gli antivirus aggiornati siano già in grado di riconoscere il file infetto.

Occhi aperti quindi, la Polizia ha ben altro da fare che mandare avvisi e ingiunzioni agli utenti.

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