mercoledì 9 maggio 2007

E' bello poter scegliere





Fortunatamente io ho già deciso: il mio tfr lo lascio in azienda. Non lo do all'Inps, né mi frega niente dei vari fondi pensione. La riforma del tfr, voluta dall'allora ministro del Welfare Maroni, è stata (ed è) una di quelle cose che mi ha fatto spesso dimenticare di essere una persona eucata e civile (alcuni motivi li avevo già spiegati a suo tempo qui).

Oggi Luigi Scimia, presidente della Covip, ha affermato che qualora non si raggiungesse entro il 30 giugno (termine ultimo entro il quale il lavoratore può scegliere cosa fare della sua liquidazione) il 38/40% di adesioni alla previdenza integrativa complementare, "bisognerà renderla obbligatoria per legge".

Siccome, come dicevo, sono in genere una persona civile ed educata, mi asterrò dal fare commenti offensivi in merito a questa affermazione. E quindi non ricorderò qui che la liquidazione è la mia: sono io che è quasi vent'anni che mi alzo alle 3 di notte per andare a lavorare, e non Maroni, Padoa-Schioppa o Scimia. E non mi frega niente di cosa fanno Olanda, Spagna o qualsiasi altro paese.

Naturalmente do per scontato che il governo non prenderà minimamente in considerazione l'idea di avallare in qualche modo una simile proposta.

Spero.

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