Ricordate la questione dei 4000 "pirati" italiani dei quali Telecom ha fornito l'IP alla casa discografica tedesca? Bene. Punto Informatico ci comunica che sono ufficialmente partite le raccomandate.
Credo che sia la prima volta nella storia recente delle nostre "democrazie" che dati personali sensibili vengano forniti direttamente alla parte supposta lesa anziché agli organi giurisdizionali o di polizia. Mi chiedo allora perché non possa farlo anche io come privato cittadino: incolpo qualcuno di un'offesa ricevuta, o di un danno, magari tramite internet, e chiedo preventivamente che mi vengano forniti tutti i suoi dati personali (che ignoro) prima del procedimento (così gli mando anche qualche letterina simpatica, come ha fatto questa azienda).
Perché alle case discografiche questo diritto per proteggere i loro diritti, e a me no? La legge una volta non era uguale per tutti?
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nell'oro e si vive all'insegna del tanti presi, tanti spesi. L'utilitaria in questione andava a sostituire la mia macchina precedente, stesso segmento, che aveva sul groppone una quindicina d'anni e 250.000 chilometri. Il nuovo acquisto era una versione molto recente di quel modello di auto, sul mercato forse da un paio d'anni, non di più. Poco prima di Natale mi sono accorto che è cominciata a girare la pubblicità di una nuova versione del modello di auto da me acquistato. La cosa mi ha lasciato un po' perplesso, e mi sono chiesto quale grandi innovazioni tecnologiche abbiano giustificato l'immissione di un nuovo modello di auto a nemmeno due anni dall'uscita di quello precedente. Risposta: nessuna innovazione tecnologica, solo la necessità di far girare un mercato (non solo auto, tutte le cose) che se si ferma provoca
Commenti
Perché alle case discografiche questo diritto per proteggere i loro diritti, e a me no? La legge una volta non era uguale per tutti?
Complimentoni!
E che mi chiedo anch'io.