Mi chiedo cosa ancora debba accadere, quanto ancora si debba aspettare prima che in questo paese ci sia una legge che consenta di poter decidere liberamente come e quando andarsene. Senza dover ogni volta andare all'estero o mobilitare associazioni, comitati etici e attendere tutta la sequela di pareri delle più svariate commissioni. Una legge che, tra le altre cose, è stata sollecitata pure dalla Consulta.
Se poi una persona ritiene, in base alle sue personali e sacrosante convinzioni etiche e morali, che restare dieci anni immobilizzati in un letto tra le sofferenze sia vita, benissimo, più che legittimo. Ma se uno, dopo dieci anni, come è successo a Mario, arriva a dire: "Non ne posso più", deve avere la possibilità di poter porre fine al suo supplizio. Non può definirsi civile un paese che non riconosce questo diritto.
7 commenti:
Verissimo!
Sottoscrivo.
Anch'io.
"devi andare all'estero per andartene" è come rispondere con una battuta alla sofferenza.
buon giorno
Sì, può sembrare.
Ciao.
concordo!
Uno dei più gravi motivi che impedisce a una nazione di definirsi "civile".
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