martedì 23 novembre 2021

Mario

Mi chiedo cosa ancora debba accadere, quanto ancora si debba aspettare prima che in questo paese ci sia una legge che consenta di poter decidere liberamente come e quando andarsene. Senza dover ogni volta andare all'estero o mobilitare associazioni, comitati etici e attendere tutta la sequela di pareri delle più svariate commissioni. Una legge che, tra le altre cose, è stata sollecitata pure dalla Consulta. 

Se poi una persona ritiene, in base alle sue personali e sacrosante convinzioni etiche e morali, che restare dieci anni immobilizzati in un letto tra le sofferenze sia vita, benissimo, più che legittimo. Ma se uno, dopo dieci anni, come è successo a Mario, arriva a dire: "Non ne posso più", deve avere la possibilità di poter porre fine al suo supplizio. Non può definirsi civile un paese che non riconosce questo diritto.

7 commenti:

Ettore Fobo ha detto...

Verissimo!

siu ha detto...

Sottoscrivo.

Luigi ha detto...

Anch'io.

antonypoe ha detto...

"devi andare all'estero per andartene" è come rispondere con una battuta alla sofferenza.
buon giorno

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, può sembrare.
Ciao.

OLga ha detto...

concordo!

Gas75 ha detto...

Uno dei più gravi motivi che impedisce a una nazione di definirsi "civile".

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