giovedì 9 gennaio 2020

La stupidità del razzismo alla luce della scienza

Quindici minuti di uno strepitoso Guido Barbujani.

6 commenti:

Sari ha detto...

Chiaro, lineare, esaustivo. Sto applaudendo.
Grazie.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie a lui ;)

Marco Poli ha detto...

E' uno spot ideologico.
Già a partire dal titolo, “Perché non possiamo non dirci africani”, che secondo l'esimio professore non sarebbe affatto provocatorio. Eppure l'asserzione secca, così posta a sintesi della conferenza, bypassa tutta la sovrastruttura storica, culturale, etica, morale ... etnica ... che contraddistingue i diversi gruppi umani ed è significativa nell'ambito relazionale, sociale e politico.

Nell'incipit, e, siccome l'argomento trattato è sulla cresta della comunicazione mass-mediatica quotidiana da parecchio tempo ormai, non possiamo omettere di contestualizzare la mini-conferenza nel tempo presente e nel luogo in cui essa è svolta, il relatore sigilla quello che è un plateale elogio delle migrazioni di massa odierne, sottolineando tonicamente ogni parola :

Siamo i discendenti di un piccolo gruppo di africani che ha avuto la fortuna, al momento giusto, di fare la cosa giusta : emigrare.

Ogni riferimento alle vicissitudini sociali attraversate da questo ed altri Paesi e generate dalla Globalizzazione non può essere casuale, così come è evidente il posizionamento politico del soggetto teatrante.

E già a questo punto precoce, ce ne sarebbe abbastanza da mollare la visione dello spot sì-global.
Ma ho resistito.

Dopo un'escussione sommaria del pessimo Manifesto della Razza – vabbè, è fin troppo facile sparare sull'ambulanza – e un'insistente sottolineatura del disaccordo storico sul numero delle razze umane sussistente tra gli scienziati e filosofi di varie epoche che hanno approcciato il problema – roba che chiunque potrebbe compilare consultando Wikipedia, anche quella in lingua italiana – il relatore in vena di protagonismo arriva finalmente all'unico punto scientificamente interessante, ovvero le stringhe di DNA comuni tra i genetisti Watson, Venter e Kim.
Poi, riprende con il tormentone ''Mama Africa'' per chiudere con quello che egli stesso definisce “un modello, una visione semplificata di come sono andate le cose” dell'origine dell'umanità. Modello che è supportato da prove insufficienti a determinare una verità storica, ed il cui afro-centrismo è stato confutato anche recentemente : vedi [ “La Cina sta riscrivendo il libro delle origini dell'uomo” ] su le Scienze.

Perché, allora, insistere percussivamente sull'origine “africana” della specie dominante il pianeta Terra ?

Marco Poli ha detto...

La risposta, come ho già detto, è squisitamente politica. E' una narrazione supportante le migrazioni di massa in Europa Occidentale, che tanto ci fanno bene.
La perla è al minuto 13:44 del video :

[ ... ] Questo non vuol dire naturalmente che per ognuno di noi c'è un piccolo coreano che è il nostro gemello biologico. Vuol dire semplicemente che siamo tutti così diversi, anche in questo teatro, che tra di noi, tra due di noi ci possono essere differenze più grandi di quelle che ci sono tra uno di noi e un coreano, un messicano ... e quello che volete voi.

Eh, mannaggia, non poteva dire “tra uno di noi e un africano” – anche se mi ha dato l'impressione di avercelo sulla lingua, da cui l'indugio – perché avrebbe invalidato il postulato basilare dello show : noi [ italiani, europei ] siamo africani.
Questo “noi” ( cioè “noi Popolo”, “noi Nazione” ) non deve più esistere, nemmeno dev'essere più nominato.
Siamo tutti diversi ma individualmente, in una società atomizzata e regolata solamente dal Mercato. Le differenze di scala superiore non devono più essere menzionate.
→ Quindi, è perfettamente normale che [ in un docu-film della BBC di un paio di anni fa, il ruolo di un nobile normanno dell'XI secolo sia stato interpretato da un attore afro-qualcosa ] e, di più, mi è stato detto che lo stesso ente televisivo britannico una volta autorevole stia preparando un docu-film su Niccolò Machiavelli, pure interpretato da un attore afro-qualcosa. Non c'è limite al ridicolo, ma c'è chi rimane incantato di fronte a questa narrazione mistificata.

Infine, è stata posta una similitudine di involontaria comicità, tra gli esseri umani e i tonni, che nelle settimane dei nostri simili derubricatisi a “sardine” non può non fare sorridere.

Questa “scienza” piegata all'ideologia totalitaria imperante è davvero diversa dall'ambiente scientifico fascista che approcciò l'argomento della “razza” ?

Pensateci.
Io credo di noi : oggi abbiamo un razzismo anti-italiano ed anti-europeo che è speculare il razzismo storico anti-ebreo e anti-africano di altra epoca.

Applausi ?

No, grazie.

===

Andrea Sacchini ha detto...

No, niente applausi, né in un senso né nell'altro. Che la razza umana sia nata in Africa e da lì abbia colonizzato il pianeta è una realtà scientifica inconfutabile. Che le chiavi di lettura di questa realtà inconfutabile possano essere diverse è perfettamente plausibile. La mia è diversa dalla tua e anche questo è perfettamente normale.

Jessica L. Smith ha detto...
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