Si è parlato abbastanza spesso, durante il tortuoso iter di questa bruttissima legge, della cosiddetta norma ammazza-blog, quella che prevede che "Per i siti informatici compresi i giornali e i periodici diffusi per via telematica le rettifiche sono pubblicate entro 48 ore dalla richiesta con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono".
Ecco, nonostante tutti quelli che loro chiamano in maniera ingannevole "miglioramenti", questo articolo è rimasto nel ddl. Ovviamente non serve che sia io a dirvi cosa comporta questa norma per chi gestisce un blog. Molto brevemente, il blogger viene paragonato a un direttore responsabile di una testata giornalistica e il blog, appunto, diventa di fatto una testata giornalistica, alla quale saranno applicate le norme attualmente vigenti sulla stampa (norme che sono in vigore, se non ricordo male, dai primi anni '40; così giusto per rendere l'idea dell'attualità di questa legge).
Guido Scorza, uno di quelli che in rete ha fatto più casino contro questa norma, scrive sul suo blog di avere ricevuto rassicurazioni dall'on. Cassinelli, il quale dovrebbe riproporre in aula l'emendamento correttivo di questa vergogna. Vedremo.
Per il resto non è che ci sia molto altro da segnalare. Il testo è uscito dalla commissione giustizia pronto per l'ultimo passaggio alla Camera, previsto nei prossimi giorni, ed è stato approvato anche coi voti del Pd. Badate, non è una cosa di poco conto. Il Pd, come scriveva giustamente ieri Piero sul suo blog, non doveva avere responsabilità alcuna nell'approvazione di questa legge. La faccia e i numeri ce li dovevano mettere il Pdl e i finiani (e l'UDC). Punto. Il Pd doveva restarne fuori e tenersi le mani pulite.
Una volta che tutto questo sarà (malauguratamente) legge, infatti, il primo blogger che si vedrà comminare 25 milioni delle vecchie lire di multa perché non ha ottemperato a una richiesta di rettifica entro 48 ore, magari perché era fuori per il weekend, saprà con chi prendersela.
Poi dice che uno simpatizza per Di Pietro.
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ad essere sincero non mi è simpatico neanche Di Pietro, il suo partito è una piccola casta più che un partito e anche lui ha avuto le sue grane con la questione del finanziamento non proprio cristallino al suo partito.
RispondiEliminaNon so che pesci prendere. C'è poco da fare.
tra una destra fascista, razzista e populista (oltre che corrotta e tutto il resto) e una sinistra totalmente nulla non vedo alternative di sorta.
La questione dei finanziamenti è già stata chiarita da una valanga di sentenze e tonnellate di documenti.
RispondiEliminaPer il resto, che ti devo dire? Nessun partito è perfetto. A Di Pietro riconosco il merito di aver detto no, fin dall'inizio, senza se e senza ma, a tutto il progetto.
Cosa che invece il Pd non solo non ha fatto, ma si è pure offerto di collaborare per delle "migliorie". Una è questa.