C'è da registrare qualche movimento nel folto gruppo di provvedimenti ad personam che a cadenza più o meno regolare saltano fuori dal cilindro magico del governo.
Innanzitutto, notizia senz'altro positiva, il ddl sulle intercettazioni è ufficialmente slittato a dopo l'estate. Quello che probabilmente passerà alla storia come uno dei disegni di legge più controversi e contestati della storia repubblicana, è infatti stato calendarizzato, per il voto finale alla Camera, per la fine di settembre. Questo ufficialmente, ma sono in molti a pensare che in realtà tutto il progetto si stia avviando definitivamente verso un binario morto. Speriamo bene, e nel frattempo gustiamoci questa piccola grande "vittoria" di tutta la società civile, di tutti quelli che hanno protestato e fatto sentire la propria voce perché non hanno mai abboccato alla balla della privacy.
Per una legge ad personam che, almeno per ora, sembra stia eclissandosi, però, ce n'è subito un'altra che fa capolino: il processo breve. Non ci sto a tornare sopra perché ne ho già parlato in altri post in passato; si tratta, in sostanza, della legge che prevede che i processi abbiano una durata massima prestabilita oltre la quale tana libera tutti. Ecco, è notizia di ieri che il Pdl sta di nuovo spingendo sull'acceleratore proprio per il processo breve.
"E' una priorità, venga messo subito in calendario", hanno dichiarato i berluscones. In realtà la priorità non riguarda, come al solito, l'interesse generale del paese, ma solo l'interesse di uno: il solito. Pare infatti che l'improvvisa fretta dei devoti parlamentari sia dovuta al fatto che la Consulta avrebbe deciso di calendarizzare l'esame del legittimo impedimento già per quest'inverno.
Voi sapete che attualmente il premier ha tre processi in corso che scansa grazie alla legge sul legittimo impedimento, partorita dal governo nel marzo scorso. Bene, se la Consulta, come da più parti ritengono molto probabile, dovesse bocciarlo, Berlusconi si troverebbe dall'oggi al domani senza scudo: nudo. E dovrebbe tornare nelle aule di tribunale (consiglio a tale proposito questo interessantissimo articolo di Peter Gomez). Ecco il motivo dell'improvvisa fretta. Cosa pensavate?
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