mercoledì 21 luglio 2010

Il quartier generale racconta/33



Mi pareva strano che le dichiarazioni di ieri sera dei pm di Caltanissetta non finissero, ovviamente interpretate, sulle prime pagine di Libero e del Giornale di stamattina. E infatti...

La cosa curiosa di tutta la faccenda è che i due magistrati non hanno fatto nomi; non hanno indicato particolari partiti o personaggi. Semplicemente hanno indicato, genericamente, che la politica potrebbe non reggere al colpo. Chissà come mai, però, i due giornali più filo-berlusconiani che ci siano hanno subito fatto il collegamento con Silvio - secondo Libero nelle dichiarazioni dei pm si celerebbe addirittura una sorta di minaccia subliminale. :-)

Ma vediamo un po' cosa scrive il buon Feltri nell'editoriale che accompagna il titolone ("Una bomba sulla testa di Berlusconi").

Più precisamente Caltanissetta, la cui procura sta indagando, con "soli" 18 anni di ritardo, sulla strage di via D'amelio, in cui persero la vita il giudice Borsellino e l'intera scorta.

L'ironia racchiusa in quel "soli", francamente Feltri ce la poteva anche risparmiare. Se infatti l'esimio direttore del Giornale conoscesse l'abc del diritto, saprebbe benissimo che un'indagine archiviata può essere riaperta in qualsiasi momento qualora sopravvengano nuovi elementi sufficienti per poterla riaprire. Anzi, non "dovrebbe", ma "deve" essere riaperta, in virtù dell'obbligatorietà dell'azione penale prevista dalla nostra Costituzione. Ma da Feltri non si pretende tanto.

Da tempo si gira intorno al tema mafia e si dice con insistenza che la criminalità organizzata abbia dato una mano a Forza Italia a farsi strada nel paese. Ora però gli inquirenti sarebbero in possesso di elementi forti per provare la fondatezze di quelle che sembravano illazioni...

Anche qui Feltri fa e dice tutto per conto suo, senza indicare come sia arrivato a questa lettura delle frasi dei pm. Vale la pena segnalare, comunque, che secondo molti questa ricostruzione non è frutto solo di fantasia (vedi qui e qui). Feltri, invece, sembra cascare dalle nuvole.

Bisognerà comunque spiegare a noi anime semplici del nord come sia possibile favorire il successo di un partito compiendo delle stragi in Sicilia, come se quest'isola indebitata, piena di problemi, marginale rispetto al cuore economico del paese, fosse l'ombelico del mondo anziché una fucina di delinquenti.

Beh, per quanto riguarda "quest'isola indebitata", Feltri può provare a chiedere i motivi a chi l'ha amministrata negli ultimi decenni; potrebbe scoprire delle cose molto interessanti. La frase che invece ho evidenziato in neretto, non so, fate un po' voi. Io se fossi un siciliano un pochino mi incazzerei.

2 commenti:

  1. qualcuno per par condicio potrebbe anche pensare che certi giornali sono una fucina di deficienti!

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