giovedì 22 luglio 2010

Fiat, da Pomigliano alla Serbia

Cerchiamo di fare un breve riepilogo. Fiat, dopo molte perplessità e alterne vicende, ha deciso alla fine di investire 700 milioni di euro per costruire la nuova Panda a Pomigliano, salvando il posto di lavoro di alcune migliaia di operai ed evitando la chiusura definitiva dello stabilimento.

Adesso veniamo a sapere che la nuova monovolume di casa Fiat, quella che dal 2011 sostituirà l'attuale Multipla, sarà costruita in Serbia invece che nello stabilimento di Mirafiori, a Torino, il quale chiuderà i battenti. Perché? Perché tutti i casini successi a Pomigliano (vertenze sindacali, scioperi, referendum, ecc..) hanno convinto Marchionne che dove c'è poca governabilità è più rischioso produrre.

Se vi ricordate - ne ho parlato qui e qui -, salvare lo stabilimento di Pomigliano è stata per la Fiat impresa piuttosto complicata, perché ai dipendenti sono state imposte, in cambio della garanzia del posto di lavoro, condizioni definite da molti inaccettabili. Da qui i casini.

"Senza il problema di Pomigliano - spiega Marchionne - avremmo puntato sull'Italia. Dobbiamo poter produrre senza rischi di interruzioni".

Insomma, produrre all'estero costa meno, i lavoratori non fanno tante storie, chi ce lo fa fare di restare in Italia?

3 commenti:

  1. non fa una piega. l'atteggiamento della Fiat potrebbe anche essere condivisibile (in una società negriera) se fosse stato "emanato" un paio di secoli fa.

    la morale è: usiamo gli operai serbi, tanto quelli non rompono i c... e li possiamo rigirare come pedalini, quando e come ci pare.

    morale veterocapitalista.

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  2. Pare comunque che la notizia abbia alzato parecchio polverone. Staremo a vedere...

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  3. anche perché sembra che in serbia un operaio prenda mediamente 400 euro al mese, quindi per l'azienda è enormemente favorevole.

    vedremo

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