Leggo sulle cronache dell'esistenza di un gruppo su Facebook dal titolo "Falcone e Borsellino... falsi eroi". Ho fatto un po' di ricerche e pare che adesso sia stato rimosso (o è stato rimosso dai titolari?). Sono rimasti solamente un paio di gruppi, uno dei quali tra l'altro con oltre 20.000 iscritti, nati appositamente per chiederne la chiusura.
Da quello che si legge ad esempio qui, non pare che fosse un semplice gruppo tramite il quale venivano espresse critiche (non mi risulta infatti che criticare sia una cosa proibita, almeno non ancora) ai due magistrati antimafia, ma erano presenti ingiurie e frasi offensive della memoria dei due giudici.
La Polizia Postale, che si occupa della vicenda ed è già risalita agli autori della bravata, denunciandoli, ritiene si tratti di troll. Chi gestisce un blog su internet, ma anche i moderatori di forum, sa perfettamente di cosa si tratta: sono quelli che non sapendo come passare il tempo (io avrei molti suggerimenti) si esercitano in bravate di questo genere, utilizzando la rete per goliardate, scherzi di pessimo gusto, o anche solo per disturbare.
Naturalmente quello che hanno fatto i due è comunque grave, ed in parte è sicuramente lo specchio del respirare comune al giorno d'oggi, la trasposizione in rete dei messaggi che passa la società. A tal proposito vorrei ricordare che in quanto a epiteti poco carini nei confronti dei magistrati in generale, l'attuale presidente del Consiglio può vantare un discreto repertorio - qui c'è uno dei tanti esempi. Volendo, poi, si potrebbe tornare con la memoria alla festa del Pdl dell'aprile scorso, quando in uno striscione molto interessante i giovani pidiellini misero Paolo Borsellino tra i tarocchi d'Italia.
Vabbè, che volete, in fondo Falcone e Borsellino sono morti ormai molti anni fa (se non altro evitano di assistere allo scempio della giustizia di questi ultimi anni; quella giustizia per la quale loro hanno dato la vita). E poi, sapete com'è, col tempo anche gli eroi cambiano e e vengono sostituiti.
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