Per carità, per adesso è solo un presentimento. Però, fateci caso, appena l'altro ieri Casini, dopo la famosa cena a casa di Vespa, aveva dichiarato di non avere ricevuto nessuna avance ufficiale da parte del cavaliere. Non solo, ma se anche fosse successo lui avrebbe comunque rifiutato.
Ecco, quel no, oggi, sembra quasi essere diventato un "ni". Casini, a quanto sembra, vedrebbe infatti di buon occhio un "governo di responsabilità nazionale" per cercare di uscire un po' dalla palude e fare magari qualche riforma, prendere qualche provvedimento, insomma dare almeno l'impressione che l'elettroencefalogramma non sia piatto del tutto. E, guarda un po', senza avanzare veti nei confronti di Berlusconi perché in fondo le elezioni è stato lui ad averle vinte.
Certo, Casini ha ribadito che lui non è quello dei ribaltoni - per quelli c'è Bossi, ha dichiarato - e quindi, per ora, il suo non è affatto un sì netto. Al di là di queste schermaglie di facciata, comunque, una cosa appare chiara: Berlusconi sta facendo di tutto per tenere insieme un governo che, vuoi per le faide interne, vuoi per le ormai innumerevoli inchieste giudiziarie che coinvolgono quasi tutti i pezzi grossi, si sta sgretolando sotto i suoi piedi.
Fa anche un certo effetto sentire sempre Casini dire: "Che Berlusconi pensi a rafforzare il suo governo è comprensibile". E' comprensibile? Ma come, questo non era il governo che nel 2008 aveva vinto le elezioni con una maggioranza nettissima? Non è il governo che ha 100 deputati in più alla Camera e 30 senatori in più al Senato? Dopo poco più di due anni è già necessario rafforzarlo perché l'irreparabile è dietro l'angolo? Beh, auguri!
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