lunedì 26 luglio 2010

Dove sta il leninismo (secondo Pigi Battista)


Forse c'è davvero qualcosa che non va nel Pdl se anche Pigi Battista, solitamente ipergarantista, e che non può certo definirsi ostile a Berlusconi e al suo entourage, è riuscito a scrivere un editoriale come quello di stamattina sul Corriere. Ecco un passaggio:

Stupisce che un partito che porta la «libertà» nel suo nome si esprima con tanta disinvoltura con il linguaggio dell`espulsione, della radiazione, dell`epurazione. Il partito che caccia via chi dissente è leninista, non liberale. E la non sopportazione della diversità bollata come minaccia e sabotaggio della «giusta linea», è un pezzo del ventesimo secolo che si perpetua in quello nuovo. E' la malattia delle oligarchie e delle burocrazie di partito.

Beh, che dire? Fa piacere che finalmente anche il solitamente pacato Battista, anche se in lievissimo ritardo, si sia accorto quale è, nel 2010, il partito che si richiama al leninismo.

1 commento:

lucy ha detto...

invece a destra la vedono diversamente.

cito le testuali parole de Il Secolo d'Italia contro Alemanno reo di aver attaccato Granata.

"«È tempo che Granata vada a farsi un altro giro fuori del nostro ambiente», ha tuonato al termine della convention di Orvieto Gianni Alemanno. Fatto sta che il linguaggio usato ci ha fatto sobbalzare dalla sedia, rivelando un’inconscia mentalità leninista in cui un’area (come anche una vocazione) politico-culturale verrebbe fatta coincidere con i recinti burocratici di apparati e nomenclature. "

ecco dove sono finiti i "leninisti" secondo i giornalisti de Il secolo d'Italia!

e dopo le sparate dei mesi scorsi in cui si accusava di leninismo la confindustria, il Secolo XIX, il vaticano, il Papa e il corriere della Sera, ora abbiamo anche un Alemanno Leninista.

io spero che tutto ciò sia l'ultimo canto del cigno.

Ritrovamenti

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