venerdì 24 gennaio 2020

Citofoni e storia

Se Salvini avesse una qualche nozione di storia, saprebbe che la sceneggiata col citofono, attuata in seguito a delazione, è la copia perfetta di una pratica in voga nei regimi comunisti dell'Est del secolo scorso, dove tra vicini di palazzo ci si spiava a vicenda e poi si andava dalle autorità a sporgere denuncia qualora si sospettasse che il vicino poteva essere un anticomunista, o comunque si sospettava che svolgesse attività contro il regime. Ma, è noto, Salvini è un somaro patentato, e poi con la Russia odierna ha un certo feeling, com'è altrettanto noto.

12 commenti:

sinforosa c ha detto...

Sono azioni deplorevoli, per chi le commette e per chi le sostiene e le approva. Che vergogna.
sinforosa

Andrea Sacchini ha detto...

E purtroppo quelli che approvano non sono pochi.

sinforosa c ha detto...

Mi sono resa conto, pazzesco.

Sara ha detto...

Lui dice/fa quello che piace a un certo tipo di persone.

Angela ha detto...

c'è da avere quasi paura di questi pseudopolitici cui interessa solo acchiappare voti e in un modo ignobile, oltretutto. E direi che la cultura in generale è lontanuccia da costui.. -_-

Alberto ha detto...

Denunciare i vicini era praticato anche in "1984".

MikiMoz ha detto...

Arriverà il giorno in cui citofoneranno a lui, ai salviniani...

Moz-

Andrea Sacchini ha detto...

Vero. Ed era pratica comune anche sotto la dittatura fascista qui in Italia.

Andrea Sacchini ha detto...

Non solo da lui, direi, perlomeno guardando il panorama politico circostante.

silvia ha detto...

Se fosse davvero quell'uomo con le palle che si atteggia a sembrare, avrebbe citofonato a un camorrista.

Andrea Sacchini ha detto...

E se non fosse quel razzista che è, avrebbe al limite citofonato a uno dei tantissimi spacciatori italiani. Che poi anche quel ragazzo è italiano, alla fine.

Jessica L. Smith ha detto...
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