giovedì 21 ottobre 2021

Referendum per l'abolizione della caccia

Ieri, spronato da questo post di Gwendalyne, ho firmato per appoggiare il referendum sull'abolizione della caccia (si può firmare andando in comune oppure tramite Spid qui). In realtà ci avevo già provato tempo fa ma, per qualche motivo che ora non ricordo più, la procedura tramite Spid non andava a buon fine e avevo deciso momentaneamente di soprassedere. Ieri ci sono riuscito. 

Ho firmato principalmente per due motivi, il primo abbastanza futile, il secondo più serio. Quello futile è che mi sono stancato di sentire spari di doppiette la mattina presto nella campagna qua attorno a casa, specialmente il sabato e la domenica, quando potrei dormire un po' di più. Quello più serio è che non riesco a comprendere come ci si possa divertire uccidendo. Ancora di più, non concepisco come l'attività venatoria possa essere elevata al rango di sport. Chi ha bisogno di sfogare i propri istinti da pistolero, può farlo benissimo andando al poligono o facendo il tiro al piattello.

15 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Ne firmiamo a ripetizione, ma c'è un mercato e una casta dietro la caccia difficilmente bloccabili col semplice "non capisco come ci si possa divertire uccidendo animali". Poi se parli con qualcuno di questi sembra che la filosofia del mondo e gli equilibri della natura dipendano tutti dalla "caccia al passerotto". Potrebbe finire come col referendum per l'abolizione del Ministero dell'Agricoltura. Vinciamo ma invece di abolirlo, gli cambiano nome.
Quindi non più "attività venatoria" ma "passatempo dedicato all'eliminazione specie animali in eccesso anche tramite uso di meccanismi atti alla schioppetteria sportiva".
E' Italia anche questa.. :(

Andrea Sacchini ha detto...

Ah beh, se si dovesse pensare ai possibili escamotage che la politica potrebbe mettere in campo per bypassare l'esito di un referendum, probabilmente pochi andrebbero a firmare e, eventualmente, votare. L'esempio più eclatante fu quello, negli anni Novanta, per l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, votato favorevolmente da oltre il 90% degli aventi diritto. Finanziamento pubblico che fu abolito solo formalmente ma in pratica mantenuto cambiandogli la denominazione in Rimborsi elettorali.
Intanto proviamoci, poi si vedrà.

Daidum ha detto...

Vero che i cacciatori hanno trasformato la loro attività in una sorta di missione divina e che andrebbero regolamentati di brutto; va detto, però, che le indiscriminate mattanze del passato hanno letteralmente fatto sparire dai nostri territori i predatori naturali di certi animali che senza una forma di controllo si riprodurrebbero esageratamente: basta pensare ai cinghiali e ai lupi che li cacciavano nei tempi antichi. Sono spariti i lupi, salvo che nei parchi nazionali, e i cinghiali stanno invadendo il territorio, costringendo a periodiche battute di caccia per limitarne il numero.
Sì, lo so: come ho detto i cacciatori esagerano da quel punto di vista. Però, a questo punto, con l'abolizione della caccia bisognerebbe reintrodurre nell'ambiente questi predatori naturali, educando la gente a conviverci – insomma, hai paura che i lupi ti mangino le pecore? Recinzioni e cani addestrati a far galoppare i lupi quando li vedono! La semplice abolizione della caccia da sola, senza queste misure aggiuntive, risolverebbe metà del problema aggravando l'altra metà.
(No, non sono un cacciatore, e non li sto difendendo a spada tratta.)

Andrea Sacchini ha detto...

Se anche fosse un commento a difesa dei cacciatori non vedo dove sarebbe il problema; ognuno è libero di pensarla come vuole e di esporre il proprio pensiero.

Sono d'accordo con quanto scrivi, e cioè che contestualmente alla (speriamo) sparizione della caccia andrebbero poste in essere azioni di riequilibrio faunistico, proprio per rimediare ai gravi squilibri creati dall'attività venatoria nel corso del tempo. Per quanto riguarda i cinghiali, poi, l'invasione di questi animali non è dovuta solo alla progressiva mancanza di predatori ma anche all'intensa attività (spesso illegale) di ripopolamento da parte dell'uomo, ovviamente per fini economici, come si spiega bene qui.
Insomma, alla fine, in un modo o nell'altro, i casini li combiniamo sempre noi umani.

Daidum ha detto...

E poi ci tocca rimediare, appunto, anche se spesso il rimedio è peggiore del male.

Gas75 ha detto...

Le proposte referendarie in realtà sono tre, se ne hai firmata soltanto una hai appoggiato il movimento "Sì", che è arrivato dopo l'originale "Ora".
Il promotore del referendum proposto dal "Sì" ha (fatto) uso di una piattaforma irregolare per la raccolta di firme online.
Se vuoi firmare gli altri due referendum, in regola, i link sono questo e questo.

Gwendalyne ha detto...

Beh, sono lieta di esserti stata di incentivo! :-)
Un altro motivo è il fatto che con l'abolizione della caccia verrebbe meno uno dei motivi più rilevanti per tenere armi in casa, e parecchi "incidenti" domestici troppo spesso mortali – di questo si è molto discusso di recente – non potrebbero avvenire.

Gwendalyne ha detto...

Buono a sapersi, grazie! Io – e anche Andrea, a quanto vedo – ho firmato questo.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie anche da parte mia per i chiarimenti, Gas.

Andrea Sacchini ha detto...

Vero. È uno degli "effetti collaterali" positivi che provocherebbe la chiusura della caccia. Speriamo bene.

UnUomo.InCammino ha detto...

Come abolire i coltelli in cucina per evitare che vengano usati per crimini vari.

UnUomo.InCammino ha detto...

Alcune buone ragioni per mantenere la caccia.

https://gaiabaracetti.wordpress.com/2021/09/21/abolire-la-caccia-invece-e-una-pessima-idea/

Andrea Sacchini ha detto...

In una ipotetica classifica dei paragoni più infelici apparsi su questo blog, il tuo avrebbe ottime probabilità di ottenere un buon piazzamento.

UnUomo.InCammino ha detto...

Londra ha superato da tempo, nella triste classifica degli ammazzamenti per tot abitanti Nuova York, metropoli che una volta era usata nelle pellicole di fantascienza a mo' di peggior distopia. Ammazzamenti per accoltellamenti (da parte di islamici) ormai un ritornello (pattern) criminologico noiosamente noto.
Gli ammazzamenti per coltelli nel paradiso multiculturale londinese siano un tantinello maggiore degli incidenti per caccia o con armi da caccia.
Ad esempio, con una gugglata al volo, 14 morti per caccia nel 2020/2021
Ahbbe' vabbe; ma c'era il virus

"i decessi sono passati da 18 nel 2017, a 15 sia nel 2018 che nel 2019, e a 12 nel 2020."
In Italia!
Il FQ in un articolo anticaccia riporta pure 30 morti e varie decine di feriti, per un anno.

Accoltellamenti Londra
Crime rate 2003 2004 2005 2006 2007 2008–09 2009–10
Knife-enabled crime[44] 10305 12985 12367 12301 10699 12345 12611

Assumendo che l'1% di questi abbia portato alla morte della vittima...
Questo solo a Londra!

Osservazioni sul problema dei crimini "da coltelli" da cucinaccia certamente numericamente più fondate della bislacca proposta di abolire le armi da caccia per le vittime da incidenti venatori.
L'ironia è fuori luogo ovvero in direzione sbagliata.
Prego.

Andrea Sacchini ha detto...

Non ci sono solo i numeri, ci sono anche questioni etiche e morali dietro l'abolizione della caccia. Ma dubito che tu possa conprenderle.

La querela

Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in ...