lunedì 3 agosto 2009

Code e vacanze (e passanti beffa)

C'è qualcosa di enigmatico e al tempo stesso di affascinante nei ciclici esodi estivi e relativi imbottigliamenti autostradali. Penso che il fenomeno andrebbe studiato, così come andrebbe studiata la psicologia del vacanziero medio che, pur sapendo che andrà inevitabilmente a imbottigliarsi, ci va lo stesso. Ovviamente io non mi tiro fuori dalla categoria, perché anche a me è capitato più volte di presagire con largo anticipo questo tipo di inconveniente, e di affrontarlo semplicemente... incrociando le dita e sperando.

Non so se i disgraziati che sabato sono rimasti intrappolati nel maxi ingorgo di Mestre avessero già preventivamente incrociato le dita o fatto ricorso a qualche altra strategia per ingraziarsi la fortuna; fatto sta che se l'hanno fatto è servito a poco. Ora, intendiamoci, i vertici delle autostrade avevano già avvisato da tempo che la giornata di sabato sarebbe stata critica, ricorrendo come è usanza ai famosi bollini colorati, tipo quelli del pronto soccorso (nero, rosso, ecc...), ma evidentemente non è servito, visto che praticamente quasi tutto il sistema viario del nord Italia è stato lì lì per collassare.

Quello che però lascia più stupiti è il fatto che il primo dei tratti viari ad andare in tilt sia stato proprio il famoso (famigerato?) nuovo passante di Mestre, quei 32 km di asfalto in cantiere da una infinità di anni e inaugurati giusto a febbraio di quest'anno in pompa magna da Berlusconi e soci. Quasi beffardamente si leggeva, all'epoca, sul Sole24Ore:

Quarant'anni dopo la rete autostradale italiana ha eliminato la sua più grave e costosa strozzatura. A Mestre quello che da tempo era stato definito come un vero e proprio valico è stato cancellato da un passante ampio che parte nei pressi del vecchio casello di Mirano ed arriva a quello di Quarto d'Altino. In tutto 32,3 chilometri di autostrada che eliminano decenni di code, di paralisi, di rischi. Per lunghi anni il nodo di Mestre è stato un esempio in negativo, adesso, ha sottolineato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inaugurando l'opera, «è diventato l'esempio di come bisogna fare le cose : rispettando tempi e costi».

Ora, i tempi e i costi mettiamo pure che siano stati rispettati. Mi pare però che su code, paralisi e rischi ci sia ancora parecchio da lavorare, nonostante gli annunci trionfali dell'inaugurazione. E' vero, la giornata era particolare, e lo abbiamo detto, ma si è comunque verificato lo stesso tipo di inconveniente che si verificava prima in situazioni analoghe sul vecchio passante. Non solo. Secondo quanto scrive il Corriere, a un certo punto i vertici della società, non sapendo più che pesci pigliare per gestire l'ingestibile (i 30 km di coda creatisi), hanno deciso di chiudere tout court, temporaneamente, il nuovo "gioiello" e di convogliare tutto il traffico sul vecchio. Sembra paradossale ma è così. Sembra pure, così, giusto per dare un tocco di ilarità alla cosa, che sia adesso in programma una sorta di inchiesta per capire come mai una strada a cinque corsie che si immette in una con due abbia potuto provocare il disastro. Buffo, no?

C'è poi da segnalare, tra le curiosità, le dichiarazioni in proposito di Giancarlo Galan, governatore del Veneto, il quale ha cercato di ridimensionare un po' il tutto ribadendo che non solo il nuovo passante di Mestre è andato in tilt, ma quasi tutta la viabilità del nord Italia - come dire, mal comune mezzo gaudio - e lanciando pure una frecciatina a chi vuole intendere: "C'e' una differenza pero' con il resto d'Italia -sottolinea Galan -. Qui le emergenze le risolviamo da soli oquasi, altrove non e' cosi'" (che non abbia ancora digerito i 4 miliardi di euro mandati dal governo in Sicilia?).

Questo episodio, se mi consentite qualche considerazione un po' più allargata, mi pare che rispecchi fedelmente il modus operandi di questo governo: annunci roboanti che alla prova dei fatti si traducono in niente. Prendete ad esempio il ponte sullo stretto, che questo governo pare abbia seriamente intenzione di realizzare: quante sono le probabilità che una volta realizzato non rimanga una sorta di cattedrale nel deserto? Non sarebbe meglio occuparsi prima di sistemare il "contorno" (ferrovie, strade, infrastrutture varie) e poi, eventualmente, mettere mano al ponte? Quello che è successo a Mestre è esattamente questo, e lo ha sottolineato perfettamente Sergio Rizzo sul Corriere:

Ma realizzare quell’opera senza interveni­re sul resto, come l’imbuto nel quale il pas­sante si immette, è stato come mettere un treno di gomme nuove a un’automobile che ha il motore fuso, sospensioni rotte e l’impianto elettrico in tilt. I fatti di ieri hanno dimostrato, se ce ne fosse stato an­cora il bisogno, che l’intero sistema infra­strutturale del Nord-Est non regge più. E che probabilmente bisogna mettere ma­no a ogni cosa: al motore, all’impianto elettrico e alle sospensioni della nostra malandata auto.

Altri esempi di questo modo di procedere (annunci in pompa magna), contenuti in altri provvedimenti, naturalmente non mancano: pensate alle ronde. Ci è stato detto che erano indispensabili per la nostra sicurezza e sarebbero state un ottimo supporto per le forze dell'ordine (quelle vere). Cosa è successo invece alla prova dei fatti? Che le forze dell'ordine sono dovute intervenire per sedare le risse in cui in mezzo c'erano loro (vedi i recenti casi di Padova e Massa Carrara). Pensate al ddl intercettazioni. Ci è stato detto che è per il nostro bene perché la privacy degli italiani è a rischio (tutte balle, sono le loro porcate telefoniche che lo sono), e quindi si è annunciato a media unificati un disegno di legge che in nome di questa balla renderà impossibile - se passerà così com'è - mettere ancora in galera qualche mascalzone.

Annunci, annunci e ancora annunci. E la maggioranza degli italiani ancora ci casca, finché, come è accaduto a Mestre, prima o poi ne paga le conseguenze.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sta venendo in mente che c'è anche la questione dei cantieri, aperti soprattutto nei periodi più critici. Al sud sono aperti tutto l'anno.
il paradosso è che il passante di Mestre è stato creato proprio per smaltire il traffico.
e di passanti simili, anche se più ridotti ve ne sono anche in strade statali o di altro tipo.
In abruzzo ce ne sono diversi, una sorta di superstrade, aperte dopo 30 anni di lavori, e chiuse dopo poco perché non più sicure.
poi ci sono tutte le altre porcate.
a proposito di privacy. capita anche a te di ricevere decine di telefonate la settimana di tele 2, wind, vendita vini, e altre cose simili?
a me capita tutte le settimane. Ma le più carine sono state quella di tele 2 e quella di una signora che voleva assolutamente vendermi un set di bevande analcoliche.
quella di tele 2 voleva farmi credere che la telecom non sarà più in funzione da oggi nel Lazio e voleva farmi passare a tele 2. Si è pure infuriata quando le ho detto di no.
quella dei vini invece voleva che li comprassi e quando le ho detto che non mi interessavano mi ha detto che non è civile rispondere sempre così a chi si impegna ad offrire dei prodotti.
La mia cortesia a questo punto ha ceduto il passo ad un bel vaff. e alla minaccia che se mi avesse richiamato l'avrei denunciata per molestie telefoniche.

eccola la privacy tanto sbandierata. è inquietante, anche considerando il fatto che ricevo simili telefonate pure nel telefonino...non in elenco!!

Andrea Sacchini ha detto...

eccola la privacy tanto sbandierata

Già, da una parte ci dicono che tengono alla nostra privacy, dall'altra permettono che le aziende possano tranquillamente molestarci per telefono.

Giocano con le parole ai nostri danni.

Anonimo ha detto...

e già. e poi da sottolineare il fatto che prima dell'avvento di questo orrido governo il garante era riuscito ad imporre ai maledetti call center delle solite aziende del cavolo di non rompere più le scatole, pena multe a raffica.
purtroppo Berlusconi ha bloccato questa delibera del garante e ha consentito la rottura di scatole nauseante di questo manipolo di idioti.
l'ipocrisia del governo non ha eguali.

andynaz ha detto...

devo dire che allora noi siamo stati fortunati: sia l'andata che il ritorno sono andate benissimo... e andavamo verso il sud!!! :D

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