E' ancora presto per dire se le parole pronunciate dal padre del 17enne - quello che a Bormio ha investito e ucciso con la moto il piccolo Renzo di 3 anni - siano solo dovute alla reazione a caldo del momento. Mi pare comunque che siano degne di nota, perché denotano a mio avviso un'onestà e una serietà piuttosto rare a trovarsi oggi.
Piuttosto rare perché, se ci pensiamo bene, l'atteggiamento di fondo dei genitori davanti alle "marachelle" dei propri pargoli è tendenzialmente quello di una aprioristica e acritica giustificazione a oltranza. Ovviamente qui siamo davanti a qualcosa di ben peggiore di una semplice marachella, ma non so quanti papà (ovviamente mi ci metto anch'io), al suo posto, avrebbero avuto la stessa reazione. "Sono bravi ragazzi", "sono di buona famiglia", "non sapevano quello che facevano", "sono solo dei ragazzi" e altre giustificazioni simili sono infatti un ritornello piuttosto frequente tra i genitori.
Quello che ha fatto il giovane motociclista, invece, non può essere giustificato in nessun modo, nemmeno dalla sua giovane età. Ora non voglio entrare nei dettagli della vicenda: l'avvocato che lo difende sostiene che non si sarebbe accorto di niente e avrebbe saputo tutto solo dalla tv, ma questo non giustifica niente visto che per alcuni giorni i genitori della vittima hanno fatto numerosissimi appelli in tv perché il responsabile si facesse avanti. Quindi il giovane omicida ha deliberatamente e colpevolmente cercato di farla franca.
Se proprio vogliamo dirla tutta, sarebbe stato piuttosto improbabile che davanti a una simile situazione una famiglia avesse potuto adottare un atteggiamento diverso da quella del giovane centauro, ma, come dicevo, a volte i genitori per "amore" sono capaci di tutto.
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però poi i suoi amici gli fanno una festa per il ritorno a casa non capendo che non c'è nulla da festeggiare
RispondiElimina> gli fanno una festa per il ritorno a casa
RispondiEliminaIn effetti questa cosa del ritoeno a casa ha lasciato un pò perplesso anche me. Sarà interessante leggere le motivazioni, se qualcuno le pubblicherà.