lunedì 29 ottobre 2007

Assolto? Formalmente sì

Come sicuramente avrete letto in questi giorni, il Cavaliere Berlusconi (foto) è stato assolto, con sentenza definitiva della Cassazione, dall'accusa di corruzione in atti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta SME.

Ora, non sarò certo io ad avere qualcosa da ridire sulla sentenza, ci mancherebbe: d'altra parte 7 e passa anni di processo avranno pure permesso di arrivare a conclusioni attendibili. Quindi, per me, come per tutti quelli che pensano che la magistratura abbia ancora una sua credibilità, Berlusconi da questa storia esce completamente pulito.

Malgrado ciò non posso esimermi dal far notare che finora abbiamo avuto il solo "dispositivo" della sentenza, ossia appunto il pronunciamento dell'assoluzione (quello che ha dato il via al rito orgiastico dello strombazzamento di media). Le sentenze, però, come si sa, hanno un seguito, che sarebbero le motivazioni della sentenza. In pratica, nelle suddette motivazioni, il giudice che ha pronunciato la sentenza spiega quali sono i motivi reali che hanno portato a quel tipo di conclusione.

E questo accade sempre: quale che sia l'esito della sentenza, e vale per tutti gli imputati. Nel 2003, probabilmente qualcuno ricorderà, Andreotti fu assolto in appello, dopo 10 anni di processo, dalle accuse di associazione mafiosa e associazione a delinquere. Il primo capo d'imputazione (associazione mafiosa) "perché il fatto non sussiste" (prove non sufficienti), e il secondo (associazione a delinquere) per prescrizione. Quindi, in base a questa sentenza, abbiamo la certezza che Andreotti con la mafia non ha mai avuto a che fare, mentre sull'associazione a delinquere, il fatto che l'assoluzione derivi da una prescrizione potrebbe nei più sospettosi generare qualche dubbio. Tanto è vero che sul Corriere di quel giorno si leggeva:
[...] I giudici hanno diviso il capo d'imputazione in due parti: per i fatti precedenti al 1982, per il quale il senatore a vita era accusato di associazione per delinquere, e quello per il quale è stato accusato di associazione mafiosa. Per la prima imputazione i giudici hanno dichiarato prescritto il reato, mentre per l'accusa di associazione mafiosa hanno confermato l'assoluzione. Il presidente Salvatore Scaduti, durante la lettura dei dispositivo, [il neretto è mio] non ha mai citato la parola assoluzione. [...] (fonte)
Oggi, qualcosa di simile (pur coi dovuti distinguo) accade con la sentenza di assoluzione di Berlusconi. Formalmente abbiamo l'assoluzione piena dei fatti contestatigli: assoluzione della quale non sono però state ancora pubblicate le motivazioni. E a quel punto, come afferma Travaglio in questo articolo pubblicato sul suo blog, forse qualche sorpresa potrebbe venire fuori.

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