martedì 22 giugno 2021

Concordato e ddl Zan

Dal punto di vista formale, l'intervento diretto del Vaticano nell'iter di approvazione di una legge dello stato italiano, nel caso specifico la richiesta di modifica di alcuni articoli del ddl Zan, è ineccepibile, in quanto trattasi di una procedura prevista dalla revisione del Concordato del 1929, stipulato tra Mussolini e il cardinal Gasparri, fatta da Craxi e Casaroli nel 1984. Le motivazioni che stanno alla base di questa richiesta, a mio giudizio sono grossolanamente e ridicolmente pretestuose. Come possa infatti rappresentare una limitazione alla libertà di pensiero dei cattolici la non esenzione per le scuole paritarie dall'organizzazione di iniziative per la sensibilizzazione sui temi che sono oggetto della legge, a me risulta un mistero, ma questo è.

Per il resto, c'è da notare l'irritualità dell'intervento, in quanto è la prima volta che il Vaticano interviene direttamente, attraverso i suoi canali diplomatici, nella discussione di una legge dello stato italiano. Certo, di ingerenze della chiesa nelle faccende legislative italiane sono piene le cronache storiche degli ultimi decenni, ma finora si era sempre trattato di prese di posizione estemporanee, di appelli generici, uscite mediatiche papali o cardinalizie, ma niente di ufficiale.

Che il Vaticano sia da sempre schierato contro il ddl Zan, già da quando era ancora una bozza, non è una novità e non stupisce. Da che mondo è mondo, infatti, sui temi etici e sui provvedimenti che ruotano attorno alla morale e alla persona la chiesa e la peggiore destra sono storicamente sempre andate a braccetto. Stupisce, semmai, questo dispiegamento di forze (si è mosso addirittura l'equivalente vaticano del nostro Ministro degli esteri), basato, a mio giudizio, su argomenti assolutamente pretestuosi. A meno che sotto non ci sia qualcos'altro. 

A pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, amava ripetere Giulio Andreotti, uno che, guarda caso, con la chiesa è sempre andato d'accordissimo. A margine, sarebbe interessante che qualcuno imbastisse, prima o poi, una seria discussione sull'opportunità, oggi, di mantenere in vita un anacronistico e ingombrante accordo tra stato e chiesa, sottoscritto più di 90 anni fa e voluto da Mussolini con l'obiettivo di incanalare nel fascismo il cattolicesimo nazionale. Ma le basi per avviare tale discussione mi sembra di non vederle ancora, all'orizzonte.

8 commenti:

  1. Il concordato, secondo Craxi , più o meno, " Un alleanza in favore dell’uomo" E si vede!

    RispondiElimina
  2. Il concordato non lo toccherà mai nessuno, troppi interessi e classe politica troppo azzerbinata alla chiesa.

    RispondiElimina
  3. Lo credo anch'io. Oltretutto occorrerebbe una legge di revisione costituzionale, per cui neppure pensarci, almeno al momento.

    RispondiElimina
  4. Il ddlzan è da modificare, ma ora fa più figo scriversi sul palmo della mano che va approvato e farsi un selfie.
    Di recente ho letto la lettera a una scrittrice di una trans la quale ha detto che noi femministe transescludenti, quando una trans è vittima di violenza, siamo sollevate/soddisfatte etc. poi mi raccomando siamo noi ad essere violente, cattive etc.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Difficile che una legge, nel suo impianto generale, possa soddisfare le istanze e i desideri di tutti, ci sarà sempre qualcuno che troverà qualche punto controverso o non soddisfacente. E in fondo è naturale che sia così. In ogni caso l'iter legislativo non è ancora arrivato alla fine e qualche modifica è possibile che venga apportata.

      Elimina
  5. Come detto da più parti, anche i cinque miliardi di arretrati ICI sono parte del Concordato..eppure..😔

    RispondiElimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...