E' sceso in campo anche Berlusconi, oggi, per prendere le difese di Roberto Cota (foto). E naturalmente lo ha fatto a modo suo, blaterando che l'attacco ai suoi confronti è la dimostrazione che sta lavorando bene - tra parentesi, come si fa a dire di un governatore che sta lavorando bene dopo soli tre mesi da suo insediamento? Mistero.
Perché si è fatto vivo Berlusconi? Perché la vicenda che riguarda Cota, finora rimasta sostanzialmente relegata alle cronache locali, ieri ha avuto l'onore delle prime pagine. Breve riassunto per chi non avesse seguito tutta la storia.
Siamo alla fine di marzo: elezioni regionali. In Piemonte la sfida è tra Roberto Cota, sostenuto da Pdl e Lega Nord, e Mercedes Bresso, governatore uscente in quota Pd. Vince Roberto Cota, ma di misura: 47,32% di preferenze contro il 46,90 della Bresso. Tradotto in numeri reali si tratta di una differenza di poco più di 9.000 voti; un'inezia. Mercedes Bresso non ci sta, e visto lo scarto minimo tra la sua lista e quella di Cota annuncia ricorso al Tar, appena due giorni dopo, chiedendo una verifica dei conteggi.
Il Tribunale Amministrativo Regionale si mette in moto, e dalle indagini risulta che in almeno due liste minori di quelle che hanno appoggiato Cota ci sarebbero delle irregolarità nelle firme - irregolarità peraltro già denunciate nell'immediato da alcuni rappresentanti del centrosinistra. Arriviamo quindi a oggi. Il Tar sentenzia che occorre ricontare le schede delle due liste sospettate di irregolarità. Se si considera che in ballo ci sono circa 15.000 voti e che la differenza tra Cota e la Bresso, come abbiamo visto, è di circa 9.000, si può ben capire il nervosismo del neo eletto governatore e le uscite scomposte del premier.
Ovviamente il repertorio che accompagna casi come questo è sempre il medesimo: complotti e balle varie - ormai siamo abituati. Se anche il Consiglio di Stato, a cui lo staff di Cota si è subito rivolto, confermerà la sentenza del Tar, gli scenari che potrebbero aprirsi, anche a livello nazionale, non sono di poco conto. E sia Cota che Berlusconi lo sanno.
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