domenica 25 ottobre 2020

Il Gianni Rodari scomunicato

Ieri decorrevano i cento anni della nascita di Gianni Rodari, forse, anzi sicuramente, il più conosciuto autore di favole per bambini. Se avete grosso modo una cinquantina d'anni, come me, e da piccoli non avete avuto qualcuno che vi abbia letto le favole di Rodari, avete perso una delle cose belle dell'infanzia. Eppure c'è una pagina della sua vita generalmente poco conosciuta, e cioè la scomunica inflittagli dal Vaticano alla fine degli anni Quaranta. Com'è possibile, si chiederà qualcuno, che un innocuo autore di fiabe per bambini sia stato scomunicato dalla chiesa? 

C'entra un suo libro, Manuale del pioniere, e soprattutto c'entra la sua adesione al partito Comunista verso la metà degli anni Quaranta, come recita questo estratto tratto da Gianni Rodari - Una biografia, di Marcello Argilli: "Proprio sulle pagine di questo settimanale [Il pioniere, nda] prese inconsapevolmente vita il nucleo poetico più originale di Rodari e il suo rapporto speciale con i bambini. Nel 1949 un decreto del Vaticano, conosciuto con il nome di Scomunica dei comunisti, aveva scatenato fortissime polemiche nel paese. La Scomunica dei comunisti è un decreto della Congregazione del Sant’Uffizio pubblicato il 1 luglio del 1949. Il decreto dichiarava illecita l’iscrizione al partito comunista, nonché ogni forma di appoggio ad esso. La Congregazione dichiarò inoltre che tutti coloro che professavano la dottrina comunista erano da ritenere apostati, quindi incorrevano nella scomunica. In questo clima da guerra fredda, Rodari pubblicò il suo primo libro pedagogico, Il manuale del Pioniere. Come si legge nel libro di Marcello Argilli, il Vaticano definì lo scrittore e pedagogista come 'un ex-seminarista cristiano diventato diabolico'. In seguito a queste accuse, le parrocchie bruciavano nei cortili copie del Pioniere e dei libri di Gianni Rodari."

La vicenda della scomunica di Rodari e dei suoi libri messi al rogo riporta alla memoria un triste periodo della vita della chiesa, quello in cui venne emanato il famigerato Indice dei libri proibiti, un elenco in costante aggiornamento di pubblicazioni di cui era proibita la lettura. Fu istituito nel 1559 da papa Paolo IV e incredibilmente tenuto in vita fino al 1966. Al suo interno vi finirono opere di pensatori, filosofi, matematici, poeti, romanzieri, economisti. Solo tra gli italiani si possono menzionare Vittorio Alfieri, Cesare Beccaria, Benedetto Croce, Gabriele D'Annunzio, Giordano Bruno, Antonio Fogazzaro, Giacomo Leopardi, Giovanni Gentile, Niccolò Machiavelli, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Luigi Settembrini, solo per citare i più noti (l'elenco è ancora lungo), mentre, in tempi più recenti, sono stati proibiti libri di Simone de Beauvoir, Aldo Capitini, Alberto Moravia e Jean-Paul Sartre. 

Se questi autori furono censurati principalmente per i contenuti delle loro opere, allo scrittore piemontese va aggiunta l'aggravante politica, se così si può dire, nello specifico la sua adesione al partito Comunista. Segnalo, a chi fosse interessato, questo video in cui il sempre grande Roberto Mercadini legge, a suo modo, due favole di Gianni Rodari.

10 commenti:

  1. Questa è la Chiesa. Tuttora. Agghiacciante.

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    1. Oggi in molte cose è cambiata, la chiesa, si è "ravveduta", potremmo dire. Ma il marchio di fabbrica rimane quello.

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  2. non gli autori dei libri ma gli autori dei roghi (che siano nazisti, clericali o stalinisti) si autoscomunicano dalla storia.
    massimolegnani

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    1. Sì, però intanto i danni li fanno, purtroppo.

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  3. Mi ero persa questo fatto storico... ho i brividi.
    Grazie per avercelo ricordato

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    1. Sì, è generalmente una pagina poco nota della sua vita.

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    2. Ho trovato il libro in pdf
      Sono generalmente curiosa e non mi piace fare le cose a metà

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  4. Tutti gli Stati dovrebbero istituire un tribunale mondiale " senza revoca " per soffocare e distruggere ogni genere di dittatura, nasciamo soli e liberi

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  5. Se diamo un attento sguardo a tutto ciò che accade al presente ... non c'è differenza da quello del passato

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