lunedì 19 ottobre 2020

Gli africani siamo noi


Perché è cosa buona e giusta che esistano scienziati come Guido Barbujani? Perché sono persone che hanno il dono di riuscire a spiegare efficacemente, senza cadere nell'accademismo, tematiche e argomenti complessi anche a chi non ha alcuna competenza di tali argomenti, come lo scrivente. Barbujani è biologo e genetista e studia e si occupa delle origini e della evoluzione della popolazione umana. 

Il titolo di questo libro, Gli africani siamo noi, non è stato scelto a mo' di paradosso, magari per impressionare o attirare l'attenzione, è stato scelto perché rispecchia esattamente la realtà. Noi, attuali abitanti dell'Europa, non siamo discendenti da antenati europei ma siamo discendenti da antenati africani, che altri non erano che i primi Sapiens che tra i cinquanta e i sessantamila anni fa sono usciti dal continente africano e hanno colonizzato il continente europeo, rendendosi responsabili dell'estinzione di chi già abitava stabilmente tale continente, e non solo quello, da almeno 250.000 anni: l'Uomo di Neandertal. 

Naturalmente non è che posso mettermi qui a riportare nel dettaglio tutta la complicata vicenda riguardo alle origini dei nostri progenitori - se la faccenda vi interessa, vi consiglio caldamente di procurarvi il libro - ma un paio di cose interessanti e curiose meritano di essere menzionate.

La prima di queste è che fino a circa settemila anni fa, un niente nella categoria temporale dell'evoluzione, l'Europa era abitata da persone di pelle scura e occhi chiari, che erano i tratti peculiari appartenenti all'ondata migratoria dall'Africa orientale verificatasi 60.000 anni fa. Ma allora perché oggi abbiamo la pelle chiara? Perché l'arrivo di una successiva ondata migratoria dal Medio Oriente di persone di pelle chiara, attorno ai 10.000 anni fa, ha nel corso del tempo prodotto tale cambiamento. Paradossalmente, quindi, se noi oggi abbiamo la pelle chiara lo dobbiamo agli immigrati. Chissà cosa penserebbe qualcuno a cui sto pensando se lo sapesse.

Un altro tema interessante esaminato dallo scienziato riguarda il concetto di razza. Per circa due secoli scienziati, filosofi, studiosi hanno cercato di classificare l'umanità in razze, proponendo ogni genere di classificazione in base a parametri di ogni tipo, compresi quelli più surreali e ridicoli. Senza mai riuscirci. Finché, nel 1962, l'antropologo americano Frank Livingstone, con un articolo dal titolo Sulla non esistenza delle razze umane, ha fatto pulizia di tutti i tentativi fino ad allora fatti per tentare questo tipo di catalogazione. La decisione di scrivere quell'articolo, che ha rappresentato uno spartiacque nello studio della diversità biologica umana, è maturata durante i suoi studi sulle malattie dell'emoglobina. "Frank Livingstone si rende conto che la classificazione razziale non gli serve a niente: le popolazioni colpite hanno pelli di tutti i colori e si trovano in tutti i continenti: in Sardegna come nell'Africa occidentale; a Cipro, in India, nella penisola arabica, nel delta del Po, sulle montagne del Nepal." Finché conclude: "Questa mia posizione non implica che non ci sia nessuna variabilità biologica fra gli organismi che fanno parte di una specie, ma solo che questa variabilità non si conforma ai pacchetti distinti chiamati razze."

Oggi la moderna genetica ha definitivamente certificato che non ha più senso insistere sul concetto di razza, quanto semmai su quello di diversificazione, perché la storia umana è una storia talmente ampia di contaminazioni, migrazioni, insediamenti, mescolanze, spostamenti, che l'idea che gli umani siano fatti come i telefonini, che conoscendone la marca possiamo prevedere come sono fatti, non ha più ragion d'essere. E comunque, molto prima di Livingstone e della moderna genetica, a questa conclusione era già arrivato, pur con la limitatezza delle conoscenze del suo tempo, quel genio che risponde al nome di Charles Darwin.

3 commenti:

giorgio giorgi ha detto...

Molto interessante. Grazie.

Andrea Sacchini ha detto...

A te.

Laura ha detto...

Interessante lettura . Quando sento parlare di 250.000 anni fa ,
mi vengono i brividi . Se un uomo vive fino a 100 anni ha avuto
una lunga vita , è solo un attimo di esistenza .
Io ho una figlia biondissima , chiara , occhi verdi .
La seconda , carnagione scura , occhi e capelli neri e ricci .
Ti giuro che sono sorelle . Quali sono i loro antenati ?
Buonanotte . Laura

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