sabato 3 ottobre 2020

Salvini a processo

Non ho idea di come finirà il processo a Salvini per il caso Gregoretti. C'è un giudice a cui spetta giudicare se ciò che ha fatto è conforme alle leggi italiane oppure no; a lui sta pronunciare il verdetto, non a noi che non conosciamo in maniera approfondita né le carte né le leggi e quindi possiamo solo esprimere impressioni e auspici perlopiù dettati dalla pancia e dall'antipatia o simpatia nei suoi confronti (per inciso, io non l'ho mai potuto soffrire). 

Detto questo, c'è una cosa che non posso tollerare, e cioè che lui continui a sbandierare lo slogan secondo cui il suo agire è stato dettato dalla necessità di difendere i confini. Non la tollero perché è una frase che inserita arbitrariamente in questo specifico contesto non ha senso e non ha significato, e siccome le parole hanno invece un senso e un significato, la sua reiterazione non è che una storpiatura semantica messa subdolamente in atto con l'unico scopo di ingannare chi non è in grado di riconoscerla. 

Per capirlo è sufficiente che si prenda un qualsiasi vocabolario e si guardi il primo significato del verbo difendere. Fine.

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