Oggi pomeriggio sono andato in biblioteca, come faccio un sabato sì e un sabato sì, e ho visto che c'era il mercatino dei libri usati, una bella iniziativa che la Baldini di Santarcangelo ogni tanto avvia: si fa un'offerta libera e si portano via i libri che interessano tra quelli esposti su dei banchi all'entrata.
Ho scelto cinque titoli, tre di narrativa e due di saggistica. Fra i primi tre ho trovato, devo dire con molto piacere, L'armata dei fiumi perduti, dello scrittore friulano Carlo Sgorlon, libro che vinse lo Strega nel lontano 1985. Perché con molto piacere? Perché nel 1990, mi pare, i Nomadi pubblicarono un album bellissimo intitolato Solo Nomadi, uno degli ultimi lavori col leggendario Augusto Daolio, che scomparirà prematuramente nel 1992.
In questo album, che all'epoca comprai in musicassetta e che consumai a forza di ascoltare, c'è una canzone chiamata Senza patria, e nei crediti dell'album si legge che è liberamente ispirata a L'armata dei fiumi perduti di Sgorlon.
Da quella volta il nome di questo libro mi è sempre rimasto nella mente e sono state infinite le volte che mi sono ripromesso di leggerlo, spinto dalla curiosità di capire perché avesse ispirato questo bellissimo pezzo ma anche intrigato dall'epicità del titolo, che richiama alla mente avvincenti avventure eroico-cavalleresche.
Adesso ce l'ho e sono contento. Se ne sta lì nella mia libreria nel sempre più affollato reparto dei libri in attesa e sono veramente ansioso di leggerlo, anche se dovrà pazientemente aspettare il suo turno.
Hai poi letto L'armata dei fiumi perduti?
RispondiEliminaSi, molto bello. Dovrei avreci scritto un post, da qualche parte, ma non ricordo bene.
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