mercoledì 5 dicembre 2018

Colorado Kid senza finale



Domenica scorsa ho letto Colorado Kid, di Stephen King. Anzi, per essere precisi non l'ho letto ma riletto, avendolo già preso in mano una dozzina d'anni fa, quando uscì. Era già da un po' di tempo che avevo questa voglia e mi sono deciso dopo aver visto alcune puntate di Haven, una serie televisiva ispirata al suddetto romanzo.

Pur essendo passati più di due lustri e parecchie centinaia di altri libri dalla prima lettura, ho scoperto di ricordarlo bene, anche perché si tratta di una storia abbastanza semplice. Solo una cosa non ricordavo: il finale. Chi è l'assassino dell'uomo ritrovato cadavere sulla spiaggia di un isolotto di fronte alla costa del Maine? E poi, è stato un omicidio o un suicidio? Buio totale.

L'ho quindi riletto principalmente per questo motivo - sì, lo so, avrei potuto leggere l'epilogo direttamente su internet, ma che gusto ci sarebbe stato? E poi è un thriller agile, nemmeno duecento pagine, per cui...

Arrivato in fondo, ho comunque capito il motivo per cui non ricordavo il finale: perché non c'è. Si tratta di un thriller che racconta la storia di questo cadavere, trovato appoggiato a un cestino di rifiuti con lo sguardo rivolto verso Atlantico: la scoperta della sua identità, le mille ipotesi sulle cause della sua morte, i motivi per cui si trovava su quella spiaggia, tra l'altro lontanissima da dove viveva e lavorava (dal Colorado al Maine c'è una distanza notevole) e tutto il resto.

Ma non c'è il finale: ecco il particolare che mi sfuggiva. Si tratta di una cosa voluta, naturalmente, come del resto scrive lo stesso King nella postfazione (se avete difficoltà a leggere cliccate per ingrandire):





Credo sia l'unico thriller di King a non avere un finale. Anzi, forse è l'unico thriller in generale senza epilogo, senza colpo di scena finale. Ma in fondo anche l'assenza di una soluzione è a suo modo un colpo di scena.

2 commenti:

Zabonski ha detto...

King è famoso per distruggere TUTTE, ma proprio TUTTE le sue opere nel finale. O hanno finali di merda (non gli perdonerò mai quello di It, ma anche di tanti altri romanzi) o lasciano tutto in sospeso. È per quello che a me non piace, e che lo trovo uno degli scrittori più sopravvalutati che esistano - mia opinione personale, ovvio.

Andrea Sacchini ha detto...

Un tantinello tranchant, forse, ma d'altra parte è normale che King non piaccia a tutti.

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