L'aspetto pregnante della vicenda Fedez di ieri non è tanto l'intervento in sé letto sul palco del concerto del Primo maggio, comunque coraggioso. Sappiamo benissimo tutti, infatti, qual è la visione dell'omosessualità e dei diritti civili da parte del partito di Salvini e, in generale, della parte politica che a quel partito fa riferimento. L'aspetto pregnante, e grave, sta nei palesi tentativi di censura, da parte dei dirigenti Rai, di ciò che Fedez voleva dire, inesorabilmente documentati qui.
Di tutto il corollario (reazioni, distinguo, discussioni sul fatto che queste cose le debba dire Fedez piuttosto che una sinistra ormai morta e sepolta e altro) non mi importa granché, mi importa che sia stato reso pubblico il fatto che in un paese cosiddetto civile e democraticamente avanzato, la libera espressione di un'opinione o di un pensiero debba ancora sottostare al vaglio di una autorità che dica cosa si può dire e cosa no, cosa è meglio edulcorare e cosa no, cosa è meglio cambiare e cosa no, in nome anche di quel politically correct di cui parlavo qui.
Ora, nessuno è nato ieri, ed è facile immaginare che molto di ciò che trasmette la televisione o scrivono i giornali sia preventivamente sottoposto a verifica e relativa approvazione, ma vederselo spiattellare così, apertamente, chiaramente, senza margini di ambivalenza, lascia un senso di sconforto non indifferente.
Più che un senso di sconforto, direi un non indifferente senso di disgusto e d'indignazione.
RispondiEliminaVerissimo.
EliminaOramai non mi stupisce più niente, so bene che macchina infernale è la televisione (memore della lezione di Pasolini e di Guy Debord); solo noto che il concertone del Primo Maggio peggiora di anno in anno. Non so nemmeno io perché mi ostini a buttarci un occhio(guardarlo è una parola grossa). Inoltre la retorica intorno al lavoro, oltre a essere disgustosa, è immorale.
RispondiEliminaA dire la verità non ho guardato il concertone, ho letto ciò che era successo su internet. E uno dei motivi per cui non l'ho guardato è appunto, come dici tu, l'insopportabile retorica attorno al mondo del lavoro che viene propinata durante tutto lo svolgimento dell'evento.
EliminaPosso non fidarmi di Fedez?! Ormai la Ferragnez è una macchina da soldi...tra un po' si quotano in borsa..non muovono una foglia senza che sia programmata..
RispondiEliminaDi Fedez, sinceramente, non m'importa nulla, né come cantante (fa un genere di musica che è lontano anni luce da ciò che intendo io per musica) né come persona. Non ho ben chiaro cosa tu intenda per fidarsi. Se intendi che la telefonata sia stata una specie di messinscena programmata... direi di no, a me è sembrata più che autentica. A meno che i due dirigenti Rai che si sentono nella telefonata siano degli attori al livello di Mastroianni.
EliminaUna macchina da soldi oscena e volgare...e noi ancora a parlare di Fedez e della moglie
RispondiEliminaFulvio
Beh, della moglie non ho parlato, ho menzionato Fedez solo perché ritengo che divulgare pubblicamente un tentativo di censura da parte di un ente pubblico come la Rai, sia stata un'operazione degna di merito. Per il resto, come ho scritto qui sopra, di Fedez non m'importa nulla.
EliminaAncor più assurdo è che, nonostante ciò, a quanto pare ancora non sono arrivate delle sacrosante dimissioni. O altrettante sacrosante teste saltate.
RispondiEliminaPia illusione.
EliminaNon salterà nessuno.
RispondiEliminaMolto più probabile che Fedez non si veda più in una qualsiasi rete Rai😂
Spererei nel contrario chiaramente...ma non perché mi piaccia Fedez ( son pienamente d’accordo con quello che ha detto al concerto del primo Maggio e allibito davanti alla reazione dei due dirigenti Rai) ma per la ragione che tanti artisti sono stati censurati dalla Rai per motivi meno “politici “.
Ciao
Sarà davvero un problema.. mi aspetto un'alzata di scudi..
EliminaSì, diciamo che i precedenti non mancano.
RispondiEliminaCiao Max.
Io sono veramente scolvolta e credo dovrebbero tutti. Perchè questo tipo di censura è il chiaro segno di una dittatura mascherata da democrazia. Quando una mia amica, che lavora alla Camera dei deputati mi ha detto che 4 anni fa è stata varata una legge che obbliga la comunicazione dei media al vaglio dei deputati, non ci volevo credere. La Rai è solo la conseguenza di quello che già succede da anni, confermato da mio fratello che abita in Spagna e gli arrivano notizie dall'Italia molto differenti di ciò che fanno vedere a noi.
RispondiEliminaPERICOLOSISSIMO
Guarda, noi in realtà non siamo mai stati una democrazia. Sì, lo siamo formalmente, non fattivamente. Democrazia significa conoscenza, capacità di capire cosa si nasconde dietro i sofismi e la retorica dei politici e votare di conseguenza. Giovanni Sartori diceva che democrazia non è andare a votare, andare a votare è un modo come un altro per eleggere i capi (anche Hitler è stato eletto, per dire). Democrazia significa avere asili nido per permettere alle mamme di poter lavorare, è avere una sanità efficiente in cui non si debba aspettare un anno per un esame, è avere un sistema dell'istruzione di qualità e paritario per tutti. In una parola, democrazia è emancipazione, quella che a noi manca.
EliminaTutto ciò che ne consegue, da Fedez in giù, non è altro che la conseguenza di questa finta democrazia.
Assolutamente si
EliminaPerò considerare uno come Fedez un testimone di saggezza, un opinionista serio e qualificato, una persona degna di essere ascoltata su argomenti seri è assurdo.
RispondiEliminaConcordo.
EliminaConcordo con te è la telefonata l'elemento essenziale della vicenda. Grazie ad essa infatti, quella che era una profonda convinzione di molti di noi ora diventa una certezza, non si possono avere più dubbi e non li possono avere più neanche coloro che ingenuamente si bevevano come verità assoluta, per niente filtrata o censurata, tutto quello che i media dicevano, dicono e cmq continueranno a dire.
RispondiEliminaDiciamo che il caso Fedez è stata l'ultima dimostrazione di questa pratica. Ma ci sono degli illustri precedenti, il più famoso dei quali fu, pur con tutte le differenze tra i due casi, l'allontanamento dalla televisione di Santoro, Biagi e Luttazzi da parte del governo Berlusconi (il famoso "editto bulgaro"). Insomma, non è cosa di oggi che si cerchi in tutti i modi di zittire chi infastidisce.
EliminaVerissimo ed osservo come nel praticare questo ameno "sport" non ci sia alcuna distinzione di fede politica, basta essere al potere e chiunque vi si trovi, ha subito l'irresistibile tentazione di. praticarlo...
EliminaCredo che Rai Tre a molti va bene quando conviene.
RispondiEliminaFedez del resto ha idee note, simpatie politiche note e pure una linea di smalto per uomini a 18 euro l'uno.
Tipico comunista con il rolex!
Io sapevo anche di una linea di scarpe a 20.000.000 euro al paio, ma credo sia una bufala.
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