Difficile scrivere qualcosa quando se ne va uno dei miti della tua vita, perché è come se se ne andasse un pezzo di te.
Grazie di tutto, "maestro", e io ho un milione di motivi per ringraziarti.
Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...
Fine anni settanta, c'era un tizio che - tornando ancora al jukebox - nel locale dove andavo solitamente il sabato sera metteva a paletta "L'era del cinghiale bianco". Credo sia stato il primo vero impatto con il musicista siciliano, prima lo avevo sentito per certe sue sperimentazioni ma ero troppo giovane per capirle.
RispondiEliminaL'era del cinghiale bianco (1979) fu l'album della cosiddetta "riconversione popolare", dopo anni di musica sperimentale.
EliminaÈ un piccolo gioiello.
Lascia un vuoto incolmabile. Un genio, un essere speciale.
RispondiEliminaVero. Mi piace pensare che adesso avrà cura di noi.
EliminaPer fortuna ci lascia note indelebili, e la sua filosofia.
RispondiEliminaUn posto nella storia della musica è suo di diritto.
EliminaCredo che gran parte della sua vita sia stata una preparazione a questo passaggio.
RispondiEliminaSì. Oltretutto ha dichiarato più volte di non tenere affatto la morte.
EliminaHa segnato profondamente anche la mia vita.
RispondiEliminaCredo siano tante le vite in cui ha lasciato il segno.
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