martedì 25 maggio 2021

Penitenziàgite


Sto leggendo questo gustosissimo saggio di Alessandro Barbero. Nel capitolo dove si parla di fra' Salimbene da Parma ci sono alcuni cenni relativi a Gherardino Segalelli. Costui fu il frate che nel tardo 1200 fondò il movimento degli Apostolici, denominazione nata dalla volontà dei suoi seguaci di essere in tutto e per tutto uguali ai dodici apostoli. 

Il movimento fu bollato come eretico dalla Chiesa perché, tra le altre cose, teorizzava un rapporto diretto tra il fedele e Dio, un po' come i protestanti, per intenderci, e da ciò ne conseguiva una sostanziale inutilità di una struttura di mediazione come la Chiesa. Cosa gravissima e imperdonabile, naturalmente, tanto che Segalelli fu mandato al rogo senza tanti complimenti e il suo movimento ferocemente perseguitato.

Ma l'aspetto curioso della faccenda è che Segalelli era un povero ignorante e da questa ignoranza nacque, quasi casualmente, il termine penitenziàgite, notissimo a chi ha letto Il nome della rosa, di Umberto Eco, perché era lo "slogan" con cui fra' Salvatore accoglieva chiunque incontrasse (piccolo suggerimento non richiesto: chi non l'ha letto, lo legga). 

Cosa c'entra l'ignoranza di Segalelli col termine che usualmente usava Salvatore? Scrive Barbero: "Gherardino Segalelli era talmente analfabeta che quando andava in giro e voleva esortare la gente che lo ascoltava, avrebbe voluto dire 'fate penitenza', che in latino si rende con 'penitentiam agite', ma siccome il latino lo masticava male veniva fuori 'penitenziàgite'!" Il termine sarà poi adottato anche dai dolciniani, a cui apparteneva Salvatore.

6 commenti:

  1. Curioso e divertente. E ovviamente mi accodo al tuo appello. Il nome della rosa dovrebbe essere tra gli Imperdibili. Dovrebbe..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per i refrattari alla lettura c'è anche il film con protagonista Sean Connery e pure una serie TV uscita abbastanza recentemente.

      Elimina
  2. Aneddoto davvero interessante. Mi piace leggere queste curiosità. Il nome della rosa è un capolavoro, ovviamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Indiscutibilmente, anche se Eco, nel corso del tempo, ha poi fatto di tutto per "ridimensionarlo". Lui considerava molto più riusciti romanzi come Baudolino, Il pendolo di Foucault o L'isola del giorno prima. Ho letto quasi tutti i romanzi di Eco e per me Il nome della rosa resta inarrivabile.

      Elimina
  3. Su Dolcino ti segnalo una mostra virtuale sul sito dell'Archivio di Stato di Vercelli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oddio, non so se è il caso. Ho già alcuni conoscenti cattolici che mi considerano eretico, se dico loro di aver guardato una mostra su fra Dolcino mi mandano al rogo. :-)
      (Scherzo, ovviamente. E poi quelli manco sanno chi sia, fra Dolcino.)

      Elimina

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...