Quando puntiamo il dito contro quei regimi dittatoriali che spesso balzano alle cronache perché usano imprigionare o uccidere blogger, giornalisti o attivisti - penso ad esempio a molte realtà del Medioriente ma anche alla Russia di Putin, della quale è nota l'avversione verso il giornalismo libero - spesso dimentichiamo che pure noi occidentali democraticamente avanzati non siamo degli stinchi di santo, e verso i giornalisti scomodi spesso ci comportiamo nella stessa maniera.
Naturalmente nessuno, nel civile e democratico Occidente, uccide o mette in galera i giornalisti, ma metodi per zittirli o comunque neutralizzarli in maniera più morbida ma ugualmente efficace non mancano. Basta vedere la vicenda di Edward Snowden, ad esempio. (È uscito un paio d'anni fa un bellissimo film che narra la sua storia, per chi fosse interessato.)
In questi giorni è iniziato nel Regno Unito il processo in cui si discuterà se concedere l'estradizione di Julian Assange. Assange è un attivista e informatico australiano cofondatore del celebre sito Wikileaks, tramite il quale sono stati resi pubblici, tra gli altri, documenti militari riservatissimi che hanno permesso al mondo di conoscere cosa combinavano gli USA in Iraq e in Afghanistan nelle famose guerre per esportare la democrazia.
(Esportare la democrazia è forse il più ridicolo pretesto che si poteva trovare per giustificare quei bombardamenti. Ci abbiamo messo un paio di migliaia di anni, qua, per arrivare a una finta democrazia, passando per feudi, comuni, signorie, principati ecc., e pretendiamo in dieci minuti di esportarla là.)
Questo post per segnalare, a eventuali giornalisti interessati che si trovassero tra i miei 32 lettori, un'iniziativa, a mio parere meritoria, da sottoscrivere per supportare Assange. I dettagli sono qui.
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Gratta gratta, la Grande Democrazia, si comporta come faceva l'Impero Romano contro i nemici.
RispondiEliminail film su snowden che citi sarebbe da far vedere a tutti quanti
RispondiEliminaVero.
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