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Non in mio nome.
Occhio che criticare Sanremo è un po' come sparare sulla crocerossa XD
RispondiEliminaMa io mica ho criticato. Ho solo linkato. :-)
EliminaÈ piaciuta anche a me l’analisi dell’ottimo Leonardo. Su tutto, per me, primeggia il disagio della durata: è scandaloso che si debba rimanere svegli fino alle due di notte per sentire cantare chessò Rita Pavone!
RispondiEliminaIo, ogni anno, lo seguo facendo zapping, quindi mi fermo solo dove trovo un mio gradimento personale (per esempio quest’anno sono stata fortunata quando ho beccato a cantare Pelù o Anastasio, meno quando ho assistito alla prima performance di Achille Lauro). È un circo, sì, con professionisti, clown e saltimbanchi, però oltre a essere inguardabile, inascoltabile e impresentabile rimane l’unico spettacolo -ahimè -imperdibile.
Io invece lo seguo in "differita", nel senso che quello che eventualmente penso potrebbe essere interessante lo reperisco successivamente nel web. La faccenda della durata non la commento per decenza (la mia sveglia suona alle 5:50, e ho detto tutto).
EliminaGrazie per avermi indicato il blog di Leonardo.
RispondiEliminaCri
Figurati.
EliminaCiao ;)