Il rapporto tra la Chiesa e internet è sempre stato un po' travagliato. Da una parte, infatti, è visto come un importante mezzo di evangelizzazione; dall'altro, però, incute qualche timore per la troppa libertà che concede. La curia di Bologna ha pubblicato un opuscoletto per aiutare i fedeli a districarsi in questo penoso dilemma, e anche per aiutarli appunto a utilizzare il mezzo internet "come Dio comanda".
In particolare mons. Vecchi, vescovo ausiliare di Bologna, auspica che si faccia attenzione alla "logica fuzzy" (?) dei motori di ricerca, i quali hanno il gravissimo difetto di mettere sullo stesso piano il vero e il falso (ovviamente che l'utente medio abbia una minima facoltà di sapere un pochino selezionare non viene neanche presa in considerazione). Per non parlare dell'antica eresia della gnosi, magnificamente veicolata dal mezzo internet. L'idea cioè che la salvezza si possa conquistare solo mediante la conoscenza, prescindendo dalla fede.
Che le masse possano abbeverarsi alla conoscenza è storicamente stato sempre visto come una iattura da parte della Chiesa, e questo è noto. Anche perché più si conosce, più si legge (infatti nel medioevo la Chiesa i libri li bruciava), più ci si documenta e più è facile che si venga a scoprire cosa c'è dietro. Se adesso a tutto questo dà una mano anche internet, è finita.
L'auspicio finale del vescovo, è quello di prestare quindi molta attenzione, perché l'apparente neutralità della rete potrebbe in realtà essere "l'assordante manifestazione dell'Anticristo nei panni di un abilissimo ingegnere elettronico-digitale". Bene, cercheremo di tenere gli occhi aperti.
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