mercoledì 11 luglio 2007

Piero Ricca: effetti non previsti della censura

Chi visita il blog di Piero Ricca non ci trova apparentemente nulla di strano: è raggiungibile ed è possibile scorrerne i post. Eppure si tratta di un blog sottoposto a sequestro preventivo dalla procura di Roma.

Un sequestro dalle modalità un pò diverse da quelle che siamo abituati a vedere. Nessun oscuramento e nessuna schermata tipo "Sito sottoposto a sequestro preventivo da... con ordinanza... ecc...", niente di tutto questo. Semplicemente - come riportato da Punto Informatico - al titolare è stata modificata dalla Guardia di Finanza la password di amministratore direttamente dalla sede della società che gestisce il blog, per cui il titolare non può aggiornarlo. In più è stato arbitrariamente eliminato un post (quello che è poi l'oggetto del contenzioso).

Al titolare, quindi, non è rimasto altro da fare che segnalare la cosa nell'unico posto a cui ancora aveva accesso: lo spazio commenti del blog stesso. Ecco il testo del suo commento, inserito in mezzo a quelli degli altri visitatori del blog:

# piero ricca scrive:
10 July 2007 alle 3:26 pm

SITO BLOCCATO DALLA FINANZA

Sono Piero Ricca.

CARI AMICI, NON POSSO AGGIORNARE IL BLOG. Mi è stato chiuso con atto della procura di Roma, un “sequestro preventivo” notificatomi alle 14,00 di oggi da due agenti della guardia di finanza del “nucleo speciale contro le frodi telematiche”, venuti da Roma. Il sequestro proviene da una querela per diffamazione presentta da Emilio Fede nei miei confronti per la famosa contestazione al circolo della stampa. Con il medesimo provedimento hanno cancellato un mio post relativo alla vicenda Fede e i commenti in calce. Non hanno potuto, per motivi tecnici, togliere il video da youtube.
Naturalmente farò immediata richiesta di dissequestro. Intanto posso solo scrivere queste righe in questa sede. Fra poco manderò un comunicato ai siti amici, e vi chiedo fin d’ora di farlo girare.
Con Fede ce la vedremo in tribunale, magari davanti a uno dei magistrati diffamati e spiati negli anni del governo del suo datore di lavoro.
E continueremo a criticare lui e i suoi simili sulla pubblica piazza, in nuove manifestazioni di dissenso.
Nessuno riuscirà a sequestrare la libertà di espressione, mia e degli amici di Qui Milano Libera e del blog: questo è certo.
Grazie a tutti. A presto, Piero

Non entro nel merito della questione giudiziaria, sarà la magistratura a decidere l'esito del contenzioso, ma in quella del metodo sì.

Non trovo termini diversi da censura per definire tutta la vicenda. Il problema è che il magistrato ha forse dimenticato (o forse non sapeva) dell'esistenza di un particolare componente informatico chiamato "cache", che in questo caso è quella di Google, la quale conserva in una sorta di memoria virtuale le pagine web rimosse. E' quindi sufficiente accedere a questa memoria per ritrovare i documenti che interessano, come appunto la pagina con il post rimosso dalla Guardia di Finanza, almeno finché non verrà eliminato anche da lì (ma allora sarà troppo tardi in quanto il post sarà già di dominio pubblico). In ogni caso il relativo video su youtube è ancora al suo posto.

Aggiungo che questa vicenda, grazie alla brillante trovata del sequestro preventivo, ha già fatto il giro della rete. Ne stanno parlando in queste ore tutti i maggiori blog e siti di informazione, e forse non era proprio questo l'intento originario del provvedimento.

La censura in rete non ha speranze.

Mai.

5 commenti:

schrodcat ha detto...

Io ho deciso di sccrivere dell'accaduto sul mio blog, in inglese per l'occasione, nella speranza di contribuire alla libertà di espressione.

La storia mi sembra pazzesca. Certe volte, non c'è che dire, è proprio vero che i nostri soldi lo stato non sa come meglio spenderli (smuovere carte ed agenti per cancellare tre righe insignificanti da una pagina web?).

Aggiungo mio malgrado, io devo essere scettico per professione, che vorrei avere qualche conferma indiretta dell'accaduto. È talmente paradossale che venga vietato l'accesso al blog e cancellato un singolo post, peraltro palesemente innocuo, che il dubbio m'è venuto che fosse una messa in scena di Ricca (personaggio senza dubbio eccentrico ed in cerca di visibilità). Resto però in buona fede, mi sembrava sincero.

Andrea Sacchini ha detto...

> il dubbio m'è venuto che fosse una messa in scena di Ricca

Mah, sai, in rete c'è da aspettarsi di tutto. Nell'eventualità che sia comunque una messa in scena, è stata sicuramente ben congegnata. Per rendersene conto basta googlare piero ricca sequestro blog.

Anche a me comunque, per pazzesca che sia la vicenda, mi pare che sia tutto tranne che il parto di una mente fantasiosa.

Anonimo ha detto...

Ciao, dopo quello che è successo a Piero Ricca, ho scritto una petizione contro l’oscuramento/sequestro preventivo di blog/siti Internet personali e a favore della depenalizzazione del reato d’opinione.
Mi farebbe piacere se mi aiuti a spargere al voce.

Il link alla petizione:
http://www.petitiononline.com/proliber/petition.html

Il link ad un banner da inserire nel proprio sito/blog:
http://aniceweb.wordpress.com/2007/07/20/petizione-contro-loscuramento-di-siti-internet-personali-eo-blog-e-a-favore-della-depenalizzazione-del-reato-dopinione/

Ti ringrazio!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

a proposito di censura...
ricordate Volonté contro Molleindustria?
vedete qua :D

http://www.luca-volonte.it

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