lunedì 16 luglio 2007

Colpa del terremoto?

Non conosco in dettaglio i particolari tecnici e giudiziari della vicenda e quindi non posso giudicare in nessun modo questa sentenza. Ma una mia idea me la sono fatta, un'idea che si rispecchia perfettamente in questo articolo di Massimo che riporto integralmente:

La scuola è crollata da sola, i bambini si sono seppelliti da soli e i sei imputati, sindaco, due tecnici e tre costruttori, non hanno colpe. La sentenza, vergognosa, cinica, per l'istituto Francesco Iovine di San Giuliano di Puglia, vicino a Campobasso che nell'ottobre 2002 venne giù seppellendo 27 alunni e una maestra, sancisce l'ennesima strage impunita: solo che questa volta non c'entrano misteri, ragion di Stato e servizi deviati, i criminali sono lì con le loro responsabilità orrende ed evidenti, bastava fare giustizia, applicare la legge, la pubblica accusa aveva chiesto pene fra i 5 e i 10 anni. Niente. Un'assoluzione generale che, dopo i figli, uccide di nuovo i padri, le madri, le famiglie cui solo la speranza di giustizia era rimasta. Una speranza che in un Paese come l'Italia è una illusione da cretini, perchè in un Paese come l'Italia si possono tranquillamente realizzare plessi scolastici di cartone che con la scusa del terremoto travolgono scolaresche intere, e poi venire assolti e costruirne degli altri, aspettando il prossimo crollo o condono. In un Paese come l'Italia niente è incredibile, niente è abbastanza ingiusto a cominciare dalla Giustizia. Nessuna verità, nessuna equità, nessuna memoria: della strage degli innocenti di san Giuliano nessuno parlava più da anni e l'assoluzione infame di questa Corte volgare trae il suo truce coraggio anche dall'oblio. Ma prima o poi bisognerà interrogarsi sul livello osceno di una magistratura che i malfattori di lusso hanno dipinto come schierata, forcaiola, eversiva e invece specie nel sud non fa che assolvere, è schierata solo dove ci sia un'oncia di potere, fosse pure incarnato da quattro scalzacani, impegnata solo a compiacere, a svendersi, come una troia che scoppia di clienti.

Massimo Del Papa (link all'articolo)

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